«Sono molto felice, l’ho saputo un momento fa – ha affermato a caldo Gianfranco Rosi all’Adnkronos – e la prima cosa che voglio dire è che lo dedico a Valentina Pedicini con un lungo abbraccio». Questo ha dichiarato il noto regista in seguito alla decisione dell’Academy per entrare nella shortlist “Notturno” (già in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia) per il miglior film straniero in memoria della scomparsa della collega pugliese avvenuta a 42 anni. La candidatura è stata decisa dalla commissione di selezione istituita presso l’Anica. “Notturno” concorrerà per la “piccola lista” che includerà i dieci film internazionali selezionati dall’Academy e che sarà resa nota il 9 febbraio 2021. L’annuncio delle nomination (la cinquina dei film nominati per concorrere al premio) è previsto per il 15 marzo 2021 mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles il 25 aprile 2021, date che sono state spostate in seguito alla pandemia da Covid – 19 in corso in tutto il mondo. «Con “Notturno” – ha aggiunto – voglio rappresentare l’Italia capace guardare fuori da suoi confini. L’ho girato nelle zone di confine tra Siria, Libano, Iraq e Kurdistan. Sono stato per tre anni in luoghi in cui i confini erano qualcosa di estremamente pressante, angosciante e per questo la mia vera sfida è stata rompere questa divisione: volevo che la quotidianità fatta di paura e di divisioni si annullasse e rimanessero solo le storie dei personaggi che io credo siano universali – aveva spiegato a Venezia-. Non c’è differenza tra una storia girata in Siria o in Libano o Kurdistan. Il legame che ho cercato nel film era quello della dimensione umana, non geografica. L’idea dei confini non appartiene a quella regione, i confini sono stati tracciati dalle potenze coloniali, senza considerare le etnie, le culture, la storia di quella gente. Di lì viene questo disastro che oggi viviamo e in tutto questo le vere vittime sono le persone, che hanno pagano il prezzo dei regimi, delle ingerenze straniere». Tra i 25 film che erano in lizza per la candidatura c’erano “La dea fortuna” di Ferzan Ozpetek, “Pinocchio” di Matteo Garrone, “Favolacce” di Damiano e Fabio D’Innocenzo, “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti (questi ultimi premiati all’ultima Berlinale) e “La vita davanti a sé” di Edoardo Ponti con la madre Sophia Loren.