VINCENZO FERRERA in "Belcanto": «Inseguire un sogno a quel tempo nel mondo dell'arte era difficilissimo; il rischio di perdere era altissimo»

VINCENZO FERRERA in “Belcanto”: «Inseguire un sogno a quel tempo nel mondo dell’arte era difficilissimo; il rischio di perdere era altissimo»

 

VINCENZO FERRERA in "Belcanto": «Inseguire un sogno a quel tempo nel mondo dell'arte era difficilissimo; il rischio di perdere era altissimo»

La volontà è più forte delle possibilità e chi ha grande forza d’animo e uno spirito combattivo può realizzare anche l’impossibile.

La grande forza d’animo è rappresentata da Maria, Antonia e Carolina che stanno portando lo spettatore nel loro viaggio fatto di ostacoli, intrighi e passioni.

BELCANTO è la serie tv Rai di Carmine Elia coprodotta da Rai Fiction – Lucky Red che sta tenendo incollati al piccolo schermo milioni di spettatori. Si tratta di un viaggio che parte da Napoli e arriva a Milano non solo all’insegna della musica ma anche all’insegna della ribellioni e dei tumulti del 1800.

  In un cast strepitoso, troviamo Vincenzo Ferrera, attore versatile che il pubblico ama da diverso tempo.

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VINCENZO FERRERA in "Belcanto": «Inseguire un sogno a quel tempo nel mondo dell'arte era difficilissimo; il rischio di perdere era altissimo»

Partiamo dall’inizio. Perché dire sì a questa fiction?

Raramente in Italia viene fatta una serie tv in costume con così tanta accuratezza, è piuttosto raro. La regia era ottima, esattamente come la squadra che in parte conoscevo.

Una serie tv in costume ambientata nell’Ottocento. Per un attore girare in un tempo assai lontano com’è? Che effetto fa?

E’ un gioco molto serio, un privilegio incredibile poter vivere in  un tempo assai lontano da quello contemporaneo. E’ anche molto divertente, una sorta di carnevale.

 Tu e il canto lirico?

Posso dirti che ho studiato chitarra e pianoforte. Grazie al mio maestro Carlo Cecchi, per i miei personaggi mi sono fatto ispirare dalle opere liriche ed è  stato bellissimo.

Sei il maestro Crescenzi: per lui la musica cosa rappresenta? E l’arte di insegnarla?

Un po’ com’è per me la recitazione, ovvero disciplina, sacrificio, talento e passione; senza questi, il rischio di bruciarsi è davvero alto. E’ un bel compromesso con la vita. In quel periodo storico, era ancora più difficile di oggi.

 Come lo descriveresti?

E’ un docente severo ma giusto. E’ un maestro che sembra molto antipatico  all’inizio ma a suo modo è un buono quando vede il talento.

 Antonia e Carolina per lui chi sono?

La normalità di due ragazze che tentano di entrare nella lirica; comprende subito che può puntare su una delle due perché quel qualcosa in più.

Possiamo dire che in questa fiction la volontà e lo spirito combattivo sono il filo rosso che unisce ogni cosa? Perché?

Sì assolutamente! E’ una serie tv che ci racconta la libertà e l’autodeterminazione. Inseguire un sogno a quel tempo nel mondo dell’arte era difficilissimo; il rischio di perdere era altissimo.

Cosa ti piacerebbe arrivasse in questa fiction?

Vorrei che tantissimo giovani la vedessero.

Nuovi progetti?

Mare fuori 5.

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Giulia Farneti
Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.