MARCO ROSSETTI, “Doc – Nelle tue Mani 3”, il teatro e l’amore per questo mestiere
In queste settimane stiamo vedendo su Rai1 “Doc – Nelle tue mani“, il medical drama con Luca Argentero giunto alla terza stagione.
Nel corso dei nuovi 16 episodi (trasmessi in otto serate, fino a metà marzo) vedremo il protagonista, il dottor Andrea Fanti — primario di Medicina interna dell’Ospedale Ambrosiano di Milano — fare i conti con i ricordi che riaffiorano, dopo dodici anni di buco nero dovuti a un’amnesia.
Tra i personaggi più amati ritroviamo quest’anno anche Damiano Cesconi, il medico che arriva al Policlinico Ambrosiano per prendere il posto di Lorenzo, lo sfortunato dottore che muore dopo aver contratto il Covid.
Cesconi, però, non prende il posto di Lorenzo solo come medico: cerca di prenderlo anche nel cuore di Giulia, infatti inizia a corteggiarla praticamente fin dal primo minuto.
A vestire i panni del medico troviamo Marco Rossetti (posati di Alessandro Rossetti), attore che sta venendo fuori sempre di più e che sta riscontrando l’affetto del pubblico e il successo della critica, vista la sua bravura.
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Marco, partiamo da questa terza stagione. Cosa ti ha portato ad accettare “Doc – Nelle tue mani”?
La parentesi del mio personaggio era ancora aperta, c’era ancora qualcosa da raccontare ed era molto interessante continuare. Sul piano umano, c’erano ancora belle corde emotive da esplorare come l’empatia con l’altro e l’ascolto.
Nella serie tv, sei Damiano Cesconi. Come lo descriveresti?
E’ un personaggio in evoluzione. Inizialmente era ferito e molto arrabbiato da quello che è diventato lo specchio della società; i medici degli ospedali pubblici infatti sono sempre troppo poco pagati per il carico di responsabilità che hanno, lavorano tantissimo e non sempre si ritrovano a svolgere il proprio mestiere nelle migliori condizioni. E’ un uomo sempre più dedito all’ascolto, sempre più vulnerabile e il suo ritorno in corsia segna anche un filo continuo con l’amore.
Cosa significa per lui indossare il camice bianco?
La possibilità di fare del bene e di occuparsi degli altri e del prossimo.
E Giulia?
Se prima Marco doveva stare dietro alle diverse relazioni che aveva messo in piedi, adesso decide di rituffarsi nell’amore. Ha deciso di riaprire il proprio cuore.
Per te cosa ha significato far parte di una fiction di così grande successo?
E’ stato un privilegio enorme, ne vado molto orgoglioso. La serie tv è stata confezionata benissimo e il pubblico ci ha sempre premiati.
Perché hai scelto questo mestiere?
A 16 anni mi sono avvicinato al teatro; sono sempre stato un adolescente piuttosto irrequieto e il palcoscenico mi è servito a dare la giusta direzione alle mie energie. E’ stato un colpo di fulmine.
Cosa significa per te essere attore?
E’ un mezzo per veicolare storie e contenuti, oltre che conoscere qualcosa che magari non si è approfondito prima. E’ la mia più grande passione. E’ un continuo stimolare le emozioni che mi auguro giungano al pubblico.
Ti abbiamo visto in diversi ruoli per la tv, come quello in “Un passo dal cielo” dov’eri Nathan, un uomo misterioso e ambiguo che vive da solo nei boschi. Lui come lo descriveresti?
E’ un uomo che ha fatto della propria solitudine la sua forza. Stare con se stessi non è semplice, soprattutto nel mondo frenetico di oggi che ci impone di non fermarci mai. E’ un ritorno alla natura, è un ragazzo schivo ma di gran cuore.
Un altro personaggio in cui ti sei fatto ben notare è quello di Marco in “Black Out – Vite sospese”. Cosa ti ha lasciato?
La forza della montagna. La natura ogni tanto ci ricorda che siamo noi a essere ospite a casa sua e non il contrario. E’ un istintivo molto legato alla figlia ma che sincero e vero, senza maschere.
Non solo piccolo e grande schermo ma anche tanto teatro. Con il palcoscenico è stata una folgorazione?
Direi proprio di sì. E’ un amore che non smette ma continua. Non perdo l’entusiasmo della prima volta. E’ stanchezza, concentrazione, dedizione e tanta emozione, un’emozione che cambia ogni sera.
Nuovi progetti?
Stiamo girando la seconda stagione di “Black Out – Vite sospese”.