Dharma Mangia Woods
su Canale 5 con “Più forti del destino”: «Oggi noi donne siamo il risultato di tante lotte»
Palermo, 1897, alla Mostra sulle nuove tecnologie fa il suo debutto il Cinematografo. Ad assistere al grande evento c’è Arianna, moglie di Guglielmo, il Duca di Villalba, un uomo ricco e violento.
La donna incontra lì la nipote Costanza, figlia dell’uomo che ha portato il primo proiettore a Palermo, promessa sposa di Antonio, rampollo di una famiglia molto ricca.
Con loro ci sono anche: la fedele domestica Rosalia che sogna un futuro in America con il marito Giuseppe e Margherita, figlia di Donna Elvira in visita a Palermo con il figlio Tommaso.
Mentre un gruppo di anarchici guidati da Libero manifesta all’esterno, dal proiettore partono delle fiamme sempre più dirompenti. Divampa così un incendio che fa molte vittime, quasi tutte donne, e che sconvolge la vita di Arianna, Costanza, Rosalia e Donna Elvira.
Arianna, che già meditava la fuga dal marito, vuole che lui la consideri morta, allora si nasconde e medita di riprendersi la figlia da cui è stata separata e fuggire a Roma.
Costanza accusa il fidanzato di averla abbandonata e rimane affascinata dal giovane che l’ha salvata. Rosalia si ritrova a dover difendere se stessa in un ambiente che sente ostile.
Donna Elvira è distrutta dal dolore per la perdita della figlia Margherita. Intanto, la polizia indaga sulle cause dell’incendio e Guglielmo pressa sul commissario Lucchesi affinché le accuse ricadano sugli anarchici.
Il maggiore sospettato è proprio Libero, legato a Lucchesi da un importante segreto che riguarda il loro passato, e che al contrario di quello che tutti pensano nella triste vicenda dell’incendio ha avuto un ruolo da eroe.
Dal 9 marzo, su Canale 5 è in onda la serie tv in costume “Più forti del destino” con Giulia Bevilacqua, Laura Chiatti, Thomas Trabacchi e Dharma Mangia Woods. Produzione di Fabula Pictures, regia di Alexis Sweet, vede nel cast anche Loretta Goggi e Sergio Rubini.
Questa volta Showinair ha fatto una bella chiacchierata con colei che interpreta Costanza Di Giusto, ovvero la bella Dharma Mangia Woods, una giovane e promettente promessa della recitazione italiana.
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Dharma, innanzitutto per quali motivi hai accettato questa fiction?
Sono un’emergente e, dopo una serie di provini, ho vinto il ruolo. Ho sempre saputo che avrei fatto questo e non potevo certamente dire di no. Era un progetto d’epoca molto interessante.
Tu sei una nobildonna ma come ti sei preparata per impersonarla?
Mi sono preparata con un coach per la mole di lavoro affidatami; volevo avere un quadro dettagliato del progetto. Ho cercato di inquadrare il mio personaggio nel miglior modo possibile. Ho indossato un corpetto per diverso tempo per capire come muovermi e per avere un pieno controllo del corpo.
Come descriveresti Costanza Di Giusto?
E’ una ragazza come tante altre. Lotta per la sua libertà e la sua indipendenza. E’ molto universale. E’ un’eroina romantica.
La fiction si concentra principalmente sulla condizione femminile alla fine del XIX secolo. Com’era considerata la donna?
Non aveva possibilità di scelta, rispetto ad oggi. Era esclusa dall’opinione politica e sociale. Era marginale. Accanto ad un uomo, non aveva potere.
Ci sono similitudini, secondo te, oggi con la donna di oggi?
Sì. Sono stati fatti passi da gigante ma oggi siamo il risultato di tante lotte, deriviamo da secoli di oppressione. Se allora portavano il corpetto, oggi ci sono atteggiamenti mentali imposti.
Cosa ti piace e cosa invece no di quel periodo storico?
Adoro la non immediatezza delle cose, tipica di quegli anni. Mi piacciono molto gli anni passati, adoro studiarli. Grazie al mio lavoro, posso cimentarmi in altre vite, avere una maggiore apertura mentale e anche capire la nostra storia.
Tu sei molto giovane, ma perché fare proprio l’attrice?
Non lo so in realtà, ma già a anni dicevo che avrei voluto fare questo mestiere. Sarà perché mia madre fa la sceneggiatrice e mi portava con lei sui set. E’ la realizzazione di un sogno.
Sei nata a Roma da madre italiana e padre australiano. Quanto c’è dell’Italia e quanto dell’Australia in te?
Sono nata e cresciuta in Italia, ho molto di questo Paese. Sicuramente il bisogno di libertà, di stare a contatto con la natura e di amare gli animali sono componenti che vengono dall’Australia.