È online il videoclip di “I’ll Fly Away” il secondo singolo di Leo Meconi, estratto dall’omonimo album di inediti prodotto da Dodi Battaglia. Il brano parla di sogni, di lottare sempre e di credere in ciò che si fa. Nel videoclip il giovane ha voluto raccontare la giornata di un ragazzo di 15 anni, che studia, esce con gli amici, fa cose normali ma ha un sogno, come dice il protagonista della canzone, il sogno di spiccare il volo e di farcela. “I’ll Fly Away” è anche il titolo del nuovo disco, uscito il 29 novembre 2019 per Azzurra Music. É un viaggio attraverso storie che il cantautore ha scritto a partire dal 2016. Un album pop, con influenze e sonorità folk e rock, che sono da sempre i generi di riferimento di Leo Meconi. Tutte le canzoni sono nate per voce, chitarra acustica e in alcuni casi per armonica o loop station con arrangiamenti pensati per i live.

Leo, come nasce l’album “I’ll Fly Away”?

“L’album “I’ll Fly Away” nasce la scorsa estate quando ero in studio per la registrazione delle 50 cover da pubblicare sui canali digitali. In quel periodo stavo continuando a scrivere le mie canzoni quando ci siamo resi conto che c’era abbastanza materiale per pubblicare anche un album di inediti. Le mie canzoni raccontano episodi di vita quotidiana che mi sono accaduti dal 2016 in poi ma anche di sentimenti che un ragazzo adolescente come me può provare”.

Perché questo titolo?

“I’ll fly Away è forse la canzone che più rappresenta i contenuti di tutto l’album e che rappresenta al meglio il mio attuale sogno”.

Un album che parla di sogni e speranza, i tuoi quali sono?

“Il mio sogno più grande è quello di “volar via” con la mia musica. Adoro suonare, cantare e scrivere canzoni, lo faccio in ogni momento libero della mia giornata. Il mio desiderio più grande è far conoscere a tutti la mia musica nella speranza che possa trasmettere le emozioni che provo quando suono anche alle persone che mi ascoltano”.

Perché hai scelto al musica come mestiere?

“È sempre stato per me molto naturale cantare o suonare. Mio nonno mi regalò una piccola chitarra giocattolo quando avevo appena un anno (o forse anche meno) e da quel momento non mi sono più separato da quello strumento. All’età di 7 anni ho cominciato a prendere lezioni di chitarra e poco tempo dopo anche di canto e più cose imparo più mi convinco che questo è ciò che voglio fare nella mia vita”.

Come definiresti la tua musica?

“La mia musica la definirei come un mix di vari generi che nasce dal folk e che si sviluppa verso il rock e il pop. In sostanza è un insieme di stili che ho sempre ascoltato e un omaggio a quegli artisti che considero come punti di riferimento”.