Ha da poco pubblicato il nuovo singolo “Ti verso il cuore”, estratto dall’omonimo album d’esordio del cantautore veneto Elya, disponibile nei negozi e su tutte le piattaforme digitali. Progetto versatile ed eterogeneo, composto da 13 brani tutti scritti e prodotti dallo stesso Elya, l’album raccoglie tutte le influenze musicali che fanno parte del suo mondo. “Elya” è anche un album maturo e “artigianale”, in cui l’artista si è messo in gioco in prima persona.
La tracklist è costituita da: “Cosa ti farei”, “Ti verso il cuore”, “Vorrei sentirci litigare” “Notturno Ino”, “L’ho fatto per te”, “Indivisibili”, “Preludio Ypn”, “Una ragazza così”, “Niente”, “La cura che oggi ci va”, “Un altro Brandy”, “Periferie annoiate”, “Norimberga”. Queste le prossime date nei club italiani : l’8 giugno al “Mad Hops Circus” di Darfo Boario Terme (BS) con Alteria, il 15 Giugno al “Goganga” di Milano, il 16 Giugno al “Piroka” di Toscolano Maderno (BS) e il 29 Giugno al “Tnt Club” di Milano.
Elya, “Ti verso il cuore” è il tuo nuovo singolo, com’è nata l’idea?
“Mi trovavo a Milano in quel periodo e cercavo di conoscere più persone possibili. Vivevo soprattutto di notte e avevo voglia di buttarmi in nuove esperienze di relazione”.
Sembra quasi che con questa canzone tu voglia esprimere la volontà di offrirsi e offrire tutto alla vita, alle sue relazioni, alle sue strade. E’ così? Oggi è necessario?
“Sì, assolutamente. Ricordo il dialogo con un mio amico che mi diceva che nelle relazioni non bisogna dare il 100 per cento ma preservarne un 20 per cento che funge da carburane per reagire e ripartire da momenti bui in cui ci si può trovare. Inizialmente ero d’accordo ma poi sono stato di un’idea totalmente opposta, ovvero che se se qualcosa deve accadere bisogna sempre perseverare”.
Il singolo è estratto da “ELYA”, che tipo di album è questo?
“E’ eterogeneo. Sono piccole fotografie di sensazioni ed emozioni autobiografiche che ho voluto immortalare. Mi piace raccontare quello che mi accade intorno. E’ un disco di selezione di brani tra i miei 22 e 26 anni”.
Elya è il tuo nome, perché non anche il tuo cognome?
“Volevo solo si ricordasse il mio nome perché sono ancora alla ricerca di un’omogeneità sonora definitiva. Solo allora userò il mio cognome”.
Com’è nata la tua passione per la musica?
“E’ per merito della mia famiglia; mio padre è un pittore che ascoltava molta musica e mia madre è un’insegnante di pianoforte. A 7 anni ho cominciato a scrivere canzoni”.
Come la definiresti?
“E’ il mio porto sicuro che mi permette di fermarmi un po’ e di ascoltare attentamente”.
Sei veneto ma sei spesso in giro per l’Italia, cosa porti con te di Monselice?
“Tutti i valori che mi hanno permesso di crescere e di diventare quello che sono oggi”.