Claudia Nicolazzo ha 26 anni, è di Milano, è laureata in Storia e in “Cuori” (dal 17 Ottobre su Rai1 con la regia di Riccardo Donna), la fiction con protagonisti Pilar Fogliati, Matteo Martari e Daniele Pecci, girata a Torino, che racconta le vicende di un gruppo di pionieri della medicina che negli anni sessanta rivoluzionò la allora nascente cardiochirurgia, interpreta la diciottenne Rosa, giovanissima operaia che studia per diventare una ballerina classica, il cui sogno viene interrotto dalla scoperta di una malformazione cardiaca che la costringerà in ospedale per molto tempo, seguita dall’equipe dei medici pionieri.
Nella serie tv, il suo personaggio avrà anche un’evoluzione molto romantica. Per Claudia Nicolazzo, “Cuori” è stata sicuramente un’esperienza straordinaria, molto lunga, una lavorazione di più di sei mesi, ed importante, perché arrivata in un momento molto difficile. Ne abbiamo parlato con lei.
Claudia, partiamo dall’inizio. Perché hai detto sì a questo progetto?
E’ stato il mio primo progetto vero e proprio. Ho accettato a prescindere, anche perché inizialmente sapevo ben poco. Sono stata felicissima di essere stata presa dopo il primo provino.
Possiamo dire che questa fiction segna il tuo vero debutto televisivo. Come ti senti?
E’ una sensazione strana, esattamente come vedermi in televisione; ero molto preoccupata ed ero piuttosto agitata ma ora mi sto riprendendo. Ora è diventata una sensazione bellissima che mi auguro di continuare a provare.
Interpreti una giovane paziente. Come ti sei preparata per il ruolo?
Ho fatto tutto quello che potevo. Ho fatto Rosa molto mia e ho provato a mettermi nei suoi panni: una promessa della danza costretta in un letto di ospedale. Ha tanta energia ma non può fare quasi nulla.
Cosa ci puoi raccontare di Rosa?
E’ una persona molto buona, di poca istruzione, un’operaia che lavora in fabbrica e di una famiglia piuttosto umile. Non è ingenua come può sembrare, è attenta e cercherà di conquistare Fausto.
La serie tv è ambientata negli anni sessanta, tu in quegli anni non eri nata. Com’è stato calarsi in un periodo storico molto lontano del proprio?
Il set è stato molto surreale, a causa del Covid. Sono laureata in storia e ho sempre avuto una grande passione per quegli anni. C’è stata una fortissima attenzione ai dettagli.
Hai avuto la possibilità di girare con Pilar Fogliati, Matteo Martari e Daniele Pecci. Cosa ti hanno insegnato?
Ho avuto modo di confrontarmi più con Pilar che con gli altri e posso dirti che è eccezionale; mi ha insegnato a immedesimarmi al meglio, anche su caratteristiche non proprio mie. Daniele e Matteo sono unici.
Cosa ti piacerebbe arrivasse del tuo personaggio al pubblico?
La sua normalità e della sua grande forza per superare la sua battaglia.
I tuoi prossimi progetti?
Sono attesa. Spero arrivino presto.