L’avevamo vista la scorsa stagione televisiva vestire i panni di Lara ne “L’allieva”. Ha vestito i panni dell’amica quasi perfetta, con la quale confidarsi, appassionata del suo lavoro e pronta ad aiutare i suoi colleghi, insomma una brava ragazza. Anche quest’anno la brava Francesca Agostini – interprete giovane e delicata ma estremamente forte per la sua grande capacità emotiva che ha nel raccontare i suoi personaggi, anche a teatro – la ritroviamo nel ruolo di successo ma con qualche cambiamento. Ne abbiamo parlato proprio con lei.
In queste settimane sei tra i protagonisti de “L’allieva 2”. Perché hai deciso di dire sì alla seconda stagione?
“Perché mi piaceva continuare a fare parte di questa storia. La prima stagione è stata un’esperienza bellissima con colleghi con i quali mi sono trovata benissimo. Adoro anche molto il mio personaggio. Perché non continuare?”
Ritroviamo Lara. Per chi non avesse visto la prima stagione, che tipo di ragazza è?
“E’ il ponte tra il mondo esterno e l’istituto per Alice. Vuole dare il meglio di sé ed è anche una secchiona. E’ molto cinica, auto ironica e non sa bene cosa fare nella sua vita sentimentale; è sempre fortemente attratta da Marco, il fratello di Alice, ma comprende di non avere possibilità e si “lega” a Paolone che è ben cosciente di non avere possibilità”.
Ora come la ritroviamo?
“E’ ancora più dark ma sempre incasinata con i sentimenti e le emozioni. Si innamorerà davvero di Marco. Emergerà il lato privato con un focus sulla sua fragilità, caratteristica che nella prima stagione è venuta fuori di striscio”.
Ti riconosci nel personaggio che hai interpretato ne “L’allieva”?
“Inevitabilmente quando si interpreta un personaggio, ci si avvicina a lui dando anche un po’ di noi stessi e viceversa. Qualcosa di me in Lara c’è ma mi sono divertita a far venire fuori il lato disincantato e ironico”.
Quest’anno la regia è passata a Fabrizio Costa. Quale aria si respirava sul set?
“Abbiamo lavorato con grande serenità. Essendo il capitano diverso, abbiamo avuto una guida diversa dalla precedente. Fabrizio è riuscito a dare molta umanità a tutti i personaggi, facendo quindi emergere il suo punto di vista”.
Chi è Francesca Agostini?
“Credo che non si finisca mai di sapere chi siamo. La vita è un eterno puzzle che a volte si compone e a volte si scompone. Posso dire che sto cercando di capire ma la risposte definitiva non l’ho trovata”.
Com’è nato l’amore per il tuo mestiere?
“E’ stato mio padre che una sera a cena mi ha spinto a fare corsi di teatro. Sono molto grata al regista che mi ha diretto nell’Enrico IV di Pirandello allo Stabile di Brescia l’ultimo anno delle superiori. Il mio è un mestiere difficile ma meraviglioso”.
Sei giovane, ma hai fatto molto teatro. Cosa rappresenta per te?
“La mia casa”.
I tuoi prossimi progetti?
“Sarò diretta da Filippo Dini in “Così è se vi pare” di Pirandello nello spettacolo prodotto dal teatro Stabile di Torino con una tournée da dicembre a febbraio”.