ROMA – Dopo il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia inizia a lavorare per il teatro, la televisione e il cinema ottenendo presto ottimi riconoscimenti. Emanuel Caserio, nonostante i suoi 28 anni, si sta facendo strada nel difficile mondo dello spettacolo. In queste settimane lo stiamo vedendo nella terza stagione de “Il Paradiso delle signore” in versione pomeridiana su Raiuno. In televisione lo abbiamo visto nella fiction “In arte Nino”, in “Squadra Antimafia”, “Un Medico in famiglia” e “Il commissario Rex”, al cinema in “Forever Young” di Fausto Brizzi, in “L’amore rubato”, “Io e Lei” e “I ponti di Sarajevo”. Nel 2016, la 73esima Mostra del Cinema di Venezia lo premia come attore rivelazione con il Premio Kineo, mentre nel 2013 aveva ricevuto il premio come migliore attore al Roma Fiction Fest .
Ti stiamo vedendo nella versione pomeridiana de “Il Paradiso delle signore”. Perché hai accettato questo progetto?
“Mi piaceva moltissimo il ruolo che mi è stato attribuito. Inoltre, sentivo il bisogno di farmi conoscere al pubblico in veste diversa dalla solita. In questa fiction infatti interpreto Salvatore Amato, personaggio grazie al quale ho dovuto allontanarmi dal mio essere romano per avvicinarmi alla cultura siciliana con uno studio approfondito”.
Ci racconti un po’ del tuo personaggio?
“E’ un giovani molto simpatico, dolce, buono, furbo e in parte bugiardo, anche se le menzogne che dice sono a fin di bene”.
Com’è stato entrare a far parte della cosiddetta lunga serialità?
“E’ molto impegnativo, ma anche molto stimolante ed emozionante. Stiamo ancora girando per un totale di 180 puntate che equivalgono a 8 – 9 mesi di lavoro. Grazie ai social network, cerco sempre di stare in contatto con il pubblico che ci segue”.
Che idea ti sei fatto di quegli anni?
“E’ stata una costante riscoperta di valori che purtroppo sono andati perduti. In quegli anni, si faceva un uso corretto della parola, dell’educazione e anche del corteggiamento”.
Com’è nato il fuoco per la recitazione?
“Sognavo di fare il pallavolista; alla fine di una partita al palazzetto dello sport rimasi impressionato dall’applauso che scattò ai giocatori, fu il mio primo campanello dall’allarme. Andai anche a vedere uno spettacolo di un’amica attrice: alla fine della performance rimasi colpito dal calore che c’era stato nell’applauso tra il pubblico e gli interpreti. Decisi ben presto di seguire un corso di recitazione, capendo che quello è il mestiere che avrei voluto fare nella vita”.
Hai preso parte a fiction di successo, ma oggi secondo te qual è il compito di una serie tv nei confronti del pubblico?
“Cercare di essere onesti con il pubblico che ci guarda. Non possiamo far altro che studiare, approfondire e confrontarci con la realtà che ci circonda. Il nostro compito credo sia quello di educare e trasmettere qualcosa di positivo per migliorare la società in cui viviamo”.