Berlinguer – La grande ambizione dal 31 ottobre al cinema

Primi anni Settanta. Enrico Berlinguer assiste al tramonto dell’ideologia di Salvador Allende e delle speranze del popolo cileno, soffocate dal regime di Augusto Pinochet. Questo rafforza ulteriormente in lui la convinzione di trovare una via democratica al Socialismo in Italia, al netto delle ingerenze statunitensi.
Non lo ferma nemmeno l’attentato di cui è vittima in Bulgaria: la sua idea è quella di “trasformare l’intera struttura economica e sociale” del Paese, ponendo fine allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo – in particolare quello dei datori di lavoro sui lavoratori.
Il Partito Comunista Italiano del quale è segretario, anche grazie al suo carisma di leader, cresce in percentuale nei sondaggi e alle urne, ma Berlinguer sa di non poter accedere al governo se non attraverso un’alleanza fra le forze popolari antifasciste, ovvero quelle comuniste, socialiste e cattolico-progressiste, unite verso “un’orizzonte chiaro di stabilità”.
Ma l’idea del compromesso storico segnerà la fine dell’ascesa alla gestione della cosa pubblica del PCI e determinerà il tragico destino di Aldo Moro. “Berlinguer. La grande ambizione” – al cinema dal 31 ottobre, prodotto da Vivo film, Jolefilm e Rai Cinema e distribuito da Lucky Red – è la nuova pellicola cinematografica di Andrea Segre (L’ordine delle cose, Molecole, Welcome Venice), presentato in anteprima, come film d’apertura e in Concorso, della 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma.
«Grazie a tutte le persone che in questi tre lunghi e intensi anni di lavoro mi hanno permesso di entrare in silenzio e con rispetto nella vita di un uomo e di un popolo che hanno segnato un passaggio importante nella storia d’Italia e che il cinema di finzione italiano ancora non aveva raccontato.
È stato un viaggio in un pezzo della nostra storia che non ho vissuto e che ho imparato a conoscere, ma anche la scoperta di un dialogo profondo che quella memoria inaspettatamente sa avere con le domande aperte del nostro presente e del nostro futuro», ha dichiarato il regista.
Dopo aver vestito i panni del poeta e scrittore Leopardi, del pittore Antonio Ligabue, del boss siciliano Matteo Messina Denaro, l’attore Elio Germano si cimenta in una nuova sfida con Enrico Berlinguer, uno tra i leader politici italiani più popolari di sempre, muovendosi vita pubblica e privata.
Il noto attore è affiancato da un cast composto da Elena Radonicich, Paolo Pierobon, Roberto Citran, Andrea Pennacchi, Giorgio Tirabassi, Paolo Calabresi, Francesco Acquaroli, Fabrizia Sacchi. Quando una via sembra a tutti impossibile, è necessario fermarsi?
Non l’ha fatto Enrico Berlinguer, segretario negli anni Settanta del più importante partito comunista del mondo occidentale, con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori, uniti dalla grande ambizione di realizzare il socialismo nella democrazia.