MAURIZIO LOMBARDI
MAURIZIO LOMBARDI

MAURIZIO LOMBARDI

tra i protagonisti de “L’Ora – Inchiostro contro il piombo”: «Il mio personaggio è un giornalista combattente, che non molla mai perché la mafia è peggiore di qualsiasi guerra»

MAURIZIO LOMBARDI,

Quando la mafia non veniva definita come tale, un quotidiano ha osato scrivere il suo nome. Sicilia, 1958. L’Ora: la storia del giornale e del direttore che hanno cambiato la Storia.

Nessuno osa neanche nominare la parola mafia, ma gli indomiti giornalisti decidono di portarla in prima pagina, rivelandone i meccanismi ed i segreti con un’inchiesta rivoluzionaria.

Ogni mercoledì in prima serata su Canale 5 dall’8 giugno vediamo  “L’Ora – Inchiostro contro il piombo“, una serie tv che sta appassionando sempre di più il pubblico, nonostante il clima estivo.

Tra i protagonisti di questa fiction troviamo Maurizio Lombardi, un volto assai noto dell’arte con una carriera costellata di successi nel mondo spettacolo esibendosi in palcoscenici teatrali, con spettacoli come “The Pride” e “Peter Pan“, e nel piccolo e grande schermo.

Questa volta lo vediamo nella veste di un giornalista e,  partendo da quest’ultima fatica, abbiamo fatto una bella chiacchierata con lui.

 

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Maurizio, partiamo dalla tua ultima fatica televisiva. Per quali motivi hai detto sì?

Conoscevo Stefano Lorenzi, uno dei registi, il quale mi ha proposto al casting per questo ruolo piuttosto intenso e diverso dai precedenti; dovevo riuscire a gestire un laringofono, un oggetto piuttosto particolare e la cosa mi ha entusiasmato fin da subito.

Sei Marcello Grisanti. Come lo descriveresti? Cosa vuol dire essere giornalista per lui?

E’ un ex combattente di guerra, quindi un uomo tutto d’un pezzo, forte e determinato; aveva già visto la parte peggiore dell’essere umano. E’ portato verso la scrittura che di fatto è un’importantissima arma di libertà. E’ un giornalista combattente, che non molla mai perché la mafia è peggiore di qualsiasi guerra.

MAURIZIO LOMBARDI,

E’ una serie tv che, per la prima volta, affronta il tema della mafia da un punto di vista diverso, quello dei giornalisti de L’Ora di Palermo. Cos’ha significato giornalisticamente per quei cronisti per la Palermo di quegli anni?

Parliamo di eroi che hanno fatto correttamente il proprio lavoro fino in fondo; avevano certamente paura ma quest’ultima non ha impedito loro di essere guidati dal coraggio e da una sana incoscienza. Onestamente non se io avrei avuto la stessa forza. “Mafia” era una parola proibita da scrivere sul giornale, loro invece l’hanno messa in primo piano.

Quanto è importante che i film e fiction diano voce a storie come questa che spesso non sono molto conosciute?

E’ fondamentale; per un attore è un forte impegno sociale e civile. E’ un privilegio raccontare la verità dei fatti. La libertà non deve essere dimenticata con un battito di ciglia.

MAURIZIO LOMBARDI

Cosa significa per te dire No alla criminalità organizzata?

Posso solo immaginarlo perché non mi sono mai fortunatamente imbattuto in essa. Credo tuttavia che, facendo un passo davanti all’altro con onestà, un giorno riusciremo a eliminarla. E’ nostro dovere liberare i bambini da questo mostro e permettere loro di vivere.

Si legge che tu abbia deciso di fare questo mestiere dopo aver letto “Il conte di Montecristo”, è vero? Perché hai deciso di svolgere questa professione?

E’ tutto vero. Non ho dato esami all’università per leggere quel libro e, tra un pagina e l’altra, scorreva la vita. Leggerlo è stato un viaggio meraviglioso; mi ha portato a desiderare di fare lo stesso con la recitazione.

Cosa significa per te essere attore?

E’ una responsabilità e un privilegio, poter fare l’attore è un dono che ti permette di vivere tante esperienze diverse.

MAURIZIO LOMBARDI,
Ph. Fabrizio Cestari

Ti abbiamo visto in tantissime vesti, sia con ruoli da buono sia da cattivo. Cosa ti porta a dire sì ad un progetto?

Tanto divertimento e la sfida di riuscire a trasformarmi fisicamente. Dev’essere bella la storia e la sfida di riuscire a trasformare la mia voce e il mio aspetto per raccontare il personaggio.

Hai preso parte a diversi progetti internazionali come “The Young Pope”, “Tigers” “I Medici” e “All the money in the world”, quali differenze ci sono tra il nostro cinema e quello estero?

Noi siamo competitivi e di un livello professionale altissimo, forse un po’ seriosi. Gli Americani si raccontano diversamente con un po’ più di divertimento.

I tuoi prossimi progetti?

Nel 2022 mi vedrete nella serie tv “Mr. Ripley” di Steve Zaillian.