«Era il 1993, mi ero appena esibito al Festival e sul letto del mio albergo guardavo in tv la categoria dei Giovani. A un tratto, sul palco di Sanremo, venne fuori lei. La riconobbi subito e dissi a un amico: sai chi è quella? È la figlia di Fabrizio il pianista del ristorante Napoleone, la ragazzina che vedevamo a Bologna quando mangiavamo con Lucio Dalla e Luca Carboni’. Telefonai immediatamente a mio fratello Graziano. Segnati questo nome, Laura Pausini, vincerà di sicuro. Mandale un telegramma e scrivi: sei la migliore, trionferai».
Non si trattava di un sogno per la giovane cantante romagnola ma era tutto vero: Laura Pausini al suo debutto con “La solitudine”, aveva ricevuto i complimenti di Biagio Antonacci, già cantautore di successo. Sono queste le parole che aprono l’intervista al noto giornale Vanity Fair.
Questo è stato poi solo l’inizio di un’amicizia che dura da ben 26 anni ed è la stessa che porterà le due pop star ad esibirsi sullo stesso palco. «Ci inseguiamo da molti anni perché ci piace passare le ore insieme – racconta la Pausini – Cercavamo un progetto più grande di una semplice canzone. Non tanto l’ennesimo stanco prodotto da commercializzare, ma la possibilità di cantare come se si trattasse di una sconfinata sessione di piano bar. Noi veniamo da lì. E lì, in qualche modo, in una dimensione diversa ma uguale, stiamo tornando».
La partenza è prevista il 26 giugno da Bari, il luogo da cui il padre di Antonacci si spostò alle porte di Milano. Il 27 luglio i due cantanti saranno in concerto allo stadio San Filippo di Messina. «Se guardi le foto delle nostre case di allora, a centinaia di chilometri di distanza l’una dall’altra – dice la Pausini – troverai gli stessi mobili, gli stessi letti, la stessa luce in cucina. Suo fratello lavora per lui, mia sorella per me».