TUTTO L’AMORE CHE SERVE di Anne-Sophie Bailly al cinema dal 19 giugno

Ambientato a Créteil, piccola città non lontana da Parigi, troviamo Mona. La donna, sessantenne e madre single, vive col figlio trentenne Joël in un piccolo appartamento alla periferia. Joël ha un lieve ritardo mentale e lavora in un centro che assiste i disabili, dove conduce una routine rassicurante.
Quando un giorno confessa alla madre di essere innamorato della sua collega Océane – anche lei con disabilità – e che la ragazza è rimasta incinta, Mona casca dal pero.
Non sapeva nulla della relazione e la gravidanza la pone di fronte a una responsabilità che non è sicura di volersi assumere in questo momento della sua vita, in attesa della pensione e di una tranquillità mai davvero raggiunta.
La scoperta incrina il loro legame simbiotico e costringe Mona a fare i conti con la propria identità, il desiderio di autonomia e la paura di restare sola. La scelta da compiere mette a dura prova il rapporto madre figlio.
TUTTO L’AMORE CHE SERVE è l’opera prima della sceneggiatrice e regista Anne-Sophie Bailly e arriva al cinema dal 19 giugno.
«L’idea del film è nata dall’incontro con una donna di 60 anni e sua madre di 80 in una casa di riposo dove mia madre lavorava quando ero più giovane – ha dichiarato la regista -.
Avevano sempre vissuto insieme perché la figlia, Yolande, aveva una disabilità intellettiva, quindi quando la madre non era più autosufficiente, la figlia si è trasferita nella casa di riposo con lei. Ricordo che Yolande e sua madre formavano un duo che mi faceva pensare:
“Wow, che immagine radicale di un rapporto madre-figlia”». Si tratta di un’opera emozionante, folgorante e sincera, con una bravissima Laure Calamy.