Flow – Un mondo da salvare dal 7 novembre al cinema

Un gatto nero vede salire pericolosamente intorno a sé il livello dell’acqua, come per un diluvio universale che mira a sommergere il suo mondo.
Il gatto comincia a saltellare di superficie in superficie, finché non zompa a bordo di un natante che è una sorta di arca biblica dove si raccoglierà un gruppetto di altri animali in fuga dall’inondazione:
un labrador, un capibara, un lemure, e uno strano uccello gigante che potrebbe rivelarsi un predatore. Il gatto, indipendente e solitario per natura, e inizialmente preoccupato solo di salvare se stesso, dovrà imparare a fare squadra.
Intorno a lui tanta natura sommersa e qualche manufatto, a indicare la presenza di un’umanità forse scomparsa in epoca precedente: perché il tempo e il luogo qui sono indefiniti, a indicare quell’eterno presente in cui vivono gli animali, intenti solo alla sopravvivenza giorno per giorno, e in questo caso attimo per attimo.
Applaudito dalla critica, “Flow – Un mondo da salvare” arriva al cinema da 7 novembre. Si tratta dell’eccezionale film di animazione in grafica computerizzata 3D del regista lèttone Gints Zilbalodis, che riesce a creare una metafora allo stesso tempo cinematograficamente avvincente e filosofica raccontando in purezza, e con andamento incalzante, il flusso (questo significa “flow”) della vita che gli animali assecondano con saggezza e sano opportuno.
Come per il suo film precedente, anche Flow è un’opera priva di dialoghi, in cui i protagonisti sono gli animali reduci di un’alluvione catastrofica. Flow, acclamato al Festival di Cannes 2024 e vincitore di quattro premi al Annecy International Animation Film Festival 2024, è in lizza per l’Oscar 2025 come miglior film straniero.
Il film è una coproduzione lettone-franco-belga, che segna un grande passo avanti per il regista, il quale si è occupato anche della colonna sonora e della produzione della sua seconda opera.