Lingue, sono una band pop/rock aquilana e l’8 maggio usciranno con il disco nuovo intitolato “Umani”. Prima del disco hanno lanciato due brani, “Umani” e “Regali”, e il 27 marzo uscirà il terzo estratto intitolato “Scale”. “Lingue” sono Federico Vittorini, Marco Fontana, Andrea Orlandi, Valerio Scarsella e Luca Biasini. Il progetto nasce a novembre 2016, segue l’uscita dell’ep “Neve” autoprodotto a Maggio ‘17 e la band promuove il lavoro attraverso più di 60 concerti arricchiti anche da numerose partecipazioni a Festival ed aperture ad artisti del panorama indie-pop italiano. Il gruppo partecipa alle fasi finali del Premio Buscaglione condividendo il palco con altri artisti emergenti della scena musicale italiana ed attualmente sta pianificando insieme all’etichetta genovese “Pioggia Rossa Dischi” l’uscita del proprio ultimo lavoro in studio, registrato tra marzo 2018 e febbraio 2019 sotto la produzione artistica di Marco Diniz Di Nardo ed il lavoro in regia di Andrea Di Giambattista e Giovanni Versari. Il 22 novembre 2019 ed il 26 dicembre 2019 escono “Umani” e “Regali”, primi singoli che anticipano l’uscita del disco a maggio 2020.
Lingue, perché chiamarvi proprio così?
“Lingue in realtà non ha un significato, è un nome che ci hanno dato durante le superiori (Lingue Sciolte) in occasione della giornata dell’arte della scuola. Col passare degli anni abbiamo cercato di dare un significato specifico ma poi abbiamo deciso di lasciare la libertà a chiunque di dare a “Lingue” un proprio colore, significato, vestito”.
Siete un gruppo di ragazzi che fate insieme musica, ma com’è nata l’idea?
“Siamo nati quasi per gioco, durante le superiori. Non eravamo l’attuale formazione. Le Lingue di oggi nascono nel 2016, ponendo come priorità il progetto, scoprendosi e approfondendo sempre di più le proprie persone per poter scrivere canzoni che potessero rappresentarci come specchi. Nel 2017 abbiamo pubblicato un EP autoprodotto con ALTIRecords che ci ha fatto affacciare per la prima volta nel mondo della musica. Siamo una band che vive di live, senza palco stiamo male e questo malessere è quasi visibile. Ora stiamo lavorando sull’uscita di Umani, disco prodotto da Marco Diniz Di Nardo e lavorato da Pioggiarossadischi, ArtistFirst e SoundComunication”.
Come definireste la vostra musica?
“La nostra musica è sincera, in continua evoluzione. Non ci sentiamo di appartenere ad un genere, e questa cosa fa crescere in noi curiosità, esplorare nuovi mondi e cercare di incastrarci in nuove esperienza in grado di farci crescere. Non siamo mai pienamente soddisfatti dei nostri lavori perché vorremmo sempre di più, ma siamo sempre certi di essere stati trasparenti e sinceri, e questa è la cosa più importante, che dovrà essere la parte più importante di noi fin quando esisteremo”.
L’8 maggio uscirà “Umani”, di cosa si tratta?
““Umani” parla della nostra vita, delle nostre debolezze e delle nostre esperienze. “Umani” sono gli ultimi due anni di tutti noi, i nostri sbagli e gli amori, tutto il male che ogni giorno ci facciamo e tutta la forza che ti fa guardare in faccia una paura. Abbiamo registrato questo disco dopo due anni di scrittura all’interno di un convento sconsacrato a Caramanico Terme (progetto Controconvento). Sarà per sempre un disco che abbracceremo forte perché sarà per sempre un bambino un po’ insicuro che piano piano crescerà”.
Nei difficili giorni che stiamo vivendo cosa significa “Umani”?
“Essere Umani significa cercare uno spiraglio di luce anche nelle situazioni più buie ed avere la certezza che quello spicchio di luce esista per davvero. Significa imparare a respirare, a gestirsi, significa ritrovare il valore dei dettagli, che alla fine fanno sempre la differenza. Essere Umani vuol dire stare bene negli abbracci e non lasciarsi sfuggire la vita tra le dita”.
I vostri nuovi progetti?
“Nel nostro futuro vogliamo i palchi, i club, i locali stretti e i prati enormi. Poi vogliamo cercarci sempre di più nella musica, trovare in lei le risposte, scrivere altre canzoni, altri dischi, vivere di e per la musica”.