Quattro amici: più precisamente Giulio, Gemma, Paolo e Riccardo, sono sempre stati inseparabili. La loro amicizia dura da ben 40 anni, esattamente dal 1980 a oggi, e ha attraversato un arco di tempo, durante il quale sono cresciuti insieme, passando dall’adolescenza all’età adulta. In gruppo hanno affrontato speranze e successi, oltre a momenti brutti, dovuti a delusioni e fallimenti. Questo racconto di amicizia e di amore si intreccia inevitabilmente quella che è stata la storia d’Italia e di conseguenza degli Italiani in questi ultimi decenni. Le vicende di Giulio, Gemma, Paolo e Riccardo, ambientate in epoche diverse, diventano un modo per ricordare da dove veniamo, per dire chi siamo oggi e per intuire chi saranno i nostri figli. Quello che rivela è che apparteniamo tutti a un cerchio della vita nel quale le dinamiche non fanno altro che ripetersi generazione dopo generazione. Dopo “A casa tutti bene”, Gabriele Muccino dà vita a un progetto a cui pensava già da un po’ e che ha la sua più importante fonte di ispirazione nel capolavoro di Ettore Scola “C’eravamo tanto amati”.
Con la colonna sonora firmata da Nicola Piovani, il titolo del film che riprende il brano inedito di Claudio Baglioni e la partecipazione di Emma Marrone in veste di attrice. “Gli Anni Più Belli” dal 13 febbraio al cinema – nasce dalla riflessione del regista, ormai cinquantaduenne, sulle sue aspirazioni giovanili, sui sogni che si sono avverati e sulle speranze che invece non si sono concretizzate. «È il film più grande che abbia mai realizzato perché i personaggi sono la microstoria nella cornice della grande storia. Sullo sfondo della storia che racconto c’è l’Italia che cambia, dalla fine degli anni di piombo alla caduta del Muro di Berlino, dalla stagione di Mani pulite all’11 settembre. Racconterò anche l’ascesa del Movimento 5 stelle. Non sarà un viaggio nostalgico, o pessimista: tutti i personaggi, con le loro difficoltà, sono spinti dall’idea che domani sarà un giorno migliore», così ha affermato Gabriele Muccino.