Dopo aver aperto i concerti di nomi importanti della musica indipendente italiana quali Bianco, Vallanzaska e Giorgieness e internazionale come Laura Gibson, la cantautrice milanese Angela Iris è pronta a pubblicare il nuovo singolo dal titolo “Settembre”, uscito il 4 settembre. Si tratta di una canzone diretta e sincera, in cui Angela canta le proprie esperienze, i sentimenti che vive in prima persona e che riversa nella sua interpretazione, carica di malinconia e di forza. Il tutto è accompagnato da una voce che diventa subito inconfondibile, potente, leggermente roca, vibrante, carica di emozioni e da un sound che si avvale di suoni sintetici, elegante e allo stesso tempo potente e avvolgente. Ne abbiamo parlato con lei.
Angela, com’è scoccata la scintilla per la musica?
“Domanda difficile, cavoli! Sicuramente è scoccata da piccolissima. In casa abbiamo sempre respirato aria di musica, mio papà suona la chitarra e la tromba, mentre mia mamma ha lavorato in radio da giovane e ha sempre cantato a livello amatoriale. Fin da piccolissima poi, i miei mi hanno fatto sentire le cassette di Dalla, De Gregori, Pino Daniele e Cammariere”.
E per la tua musica?
“Per la mia musica verso gli 11 anni. A 7 anni mio papà mi ha iscritto a un corso di pianoforte e poi, più in là, ho imparato a suonare la chitarra da autodidatta. Da lì in poi ho scritto le mie prime canzoni. Parlavano di quello che succede a una ragazza in fase pre-adolescenziale. La mia prima canzone si chiama “Che ne sarà di noi” e parla di un amore finito male”.
Quanto ha influenzato la tua Milano per la musica?
“La mia Milano mi influenza soprattutto perché mi piace scrivere quando viaggio con i mezzi pubblici. Mi diletto nel descrivere quello che vivo in quel momento e quindi racconto in qualche modo qualcosa che succede in città”.
“Settembre” com’è nato?
“Settembre non è per me solo un mese, ma anche uno stato d’animo. È l’arrivo dell’inverno che rappresenta il mistero e la voglia di rispondere alle domande che ognuno di noi si pone sul futuro”.
Perché proprio questo titolo?
“Questo titolo banalmente perché riassumeva bene e in maniera concisa quello che volevo dire. Settembre per me è il mese della voglia di ricominciare, ma con quel pizzico di paura che ci mette anche un po’ di malinconia riportandoci con la mente al passato e all’estate”.
Una canzone carica di vita, con un passato ancora vivo e un futuro da disegnare, sei d’accordo? Perché?
“Sì, sicuramente è molto sentita. E parla di un passato molto sofferto e di un futuro incerto e tutto da scoprire. È anche una canzone molto emotiva perché parla della ricerca della serenità”.
Cosa speri arrivi al pubblico che la ascolterà?
“Spero che arrivino le mie emozioni e il messaggio della canzone: anche se la felicità è questione di attimi e non si riesce a prevedere ciò che succederà in futuro, la voglia di rivalsa e l’impegno che una persona ci mette nel costruire il proprio cammino possono aiutare a rimanere in pace con se stessi… almeno momentaneamente”.