Dal 7 al 17 Novembre al teatro Ghione di Roma Francesca Valtorta – notissima interprete del nostro piccolo e grande schermo e di una bellezza fuori dal comune – sarà a teatro con “Il mercante di Venezia” in compagnia di attori di grande esperienza come Ruben e Mariano Rigillo padre e figlio.  Molto professionale, simpatica, disponibile e di una bellezza che non rimane di certo inosservata, Francesca ha gentilmente risposto ad alcune nostre domande.

Francesca, perché hai detto di sì a “Il mercante di Venezia” a teatro?
“Mi è arrivata una telefonata a giugno da parte di Ercole Palmieri –  direttore del teatro Ghione e produttore dello spettacolo – chiedendomi se ero interessata a partecipare alla tournée di questo spettacolo che sarebbe partita proprio in estate. Inizialmente ero un po’ preoccupata ma poi, dopo il provino che ha tenuto il regista Giancarlo Marinelli, ho scoperto un mondo bellissimo. Da lì, è iniziato tutto”.

Sarai Jessica. Come la descriveresti?
“Innanzitutto vorrei sottolineare è una riscrittura de “Il mercante di Venezia” che fece Albertazzi con la regia di Marinelli ma con un finale diverso. Sono la figlia di un ebreo usuraio che è dilaniata tra l’attaccamento al proprio padre e  il desiderio di amare un cristiano; è costretta a prendere una decisione che sarà quella di fuggire derubando il padre”.

Per te che sei attrice, cosa rappresenta William Shakespeare?
“Affrontare un suo testo è bellissimo ma mi spaventava molto. Ha la capacità di trattare – sia nelle commedie e sia nelle tragedie – le emozioni e i sentimenti in modo unico, oltre che trattare di temi che sono e saranno sempre attuali”.

Sono tantissimi i temi trattati in quest’opera come per esempio la bellezza che muore e che si riscatta, oltre alla giovinezza che deve fare i conti con le trasformazioni del tempo e della società. Tu come ti rapporti con la bellezza in relazione al mestiere che hai scelto? Hai paura del tempo che passa?
“A prescindere dal mio mestiere, non mi sento bella, sono sempre in lotta con il cibo e il buon vino; a volte dovrei stare un pochino più attenta. Non ho paura del tempo che passa a dire la verità ma mi sono resa conto che più sei giovane e più hai una gamma di scelta maggiore”.

Tu perché hai scelto di fare l’attrice?
“Era l’unica cosa che mi dava emozioni uniche. Quando ero più piccola e studiavo, non vedevo l’ora di andare a fare i laboratori di recitazione il pomeriggio. Essere attrice mi dà la possibilità di vivere tante vite e di esplorare lati di me che prima non conoscevo, oltre che comunicare emozioni agli altri”.

Cosa significa recitare per te?
“E’ la mia ragione di vita, le dà un senso, mi dà enormi soddisfazioni. Devo ammettere che sto prendendo un po’ di “distacco” dal mio mestiere in modo tale da non fondermi in esso completamente”.

Tu e il teatro?
“Ritengo che un attore non debba per forza saper fare tutto. Sia che si tratti di un palcoscenico o di una macchina da presa, il denominatore comune è la recitazione. Sono tuttavia non uguali;  l’approccio al testo è diverso, così come gestire le emozioni, la voce e molto altro. Sicuramente il teatro  è qualcosa di molto bello che spero di poter continuare”.

Sei stata diretta da alcuni dei più grandi registi. Se ti dicessi qualche nome tu come  li definiresti Paolo Genovese, Giacomo Campiotti, Gabriele Muccino e Monica Vullo?
“Genovese è vitale, ironico ma estremamente professionale e serio. Campiotti mette anima e corpo in quello che fa e si prende a carico anche di mansioni non propriamente sue, per il bene collettivo. Muccino è un entusiasta che si fa coinvolgere dalle emozioni; a lui devo moltissimo perché mi ha scelto quando ancora non avevo terminato il Centro Sperimentale. Monica Vullo è una donna di grande temperamento con la quale mi sono trovata benissimo sul set”.

 

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Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.