FRANCESCO ZENZOLA in “The Bad Guy 2″: «Questa serie tv manda dei messaggi fortissimi al pubblico in una chiave veramente unica »
![logoretina](https://showinair.news/wp-content/uploads/2022/04/logoretina.png)
Dopo la presentazione in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2024 dello scorso ottobre, “The Bad Guy 2“, l’acclamata serie dark comedy diretta Giuseppe G.
Stasi e Giancarlo Fontana, da giovedì 5 dicembre è su Prime Video. Ideata da Ludovica Rampoldi, Davide Serino e Giuseppe G. Stasi, racconta di Nino Scotellaro che ha lottato una vita per arrivare a Mariano Suro, il Capo dei Capi di Cosa nostra, senza mai riuscirci.
Ora che si trova davanti a lui, con la falsa identità di Balduccio Remora, “cugino dell’America del Sud”, è pronto a vendicarsi.
Con lui c’è Teresa, la figlia ultimogenita del boss, stessi sentimenti di rivalsa e un unico obiettivo: uccidere suo padre. Ma quando Suro capisce che di fronte ha l’ex magistrato che lo ha perseguitato per una vita, fa leva sulla sua sete di verità:
non ha agito da solo e lo dimostrano anni di intercettazioni con pezzi grossi dello Stato contenute in un archivio che ora, il fidato Calogero sta per portare dal boss.
Per Nino si apre un nuovo capitolo: capire chi ha aiutato Suro, soprattutto tra le persone a lui vicine, diventa di primaria importanza, a discapito di tutto, anche del sodalizio con Teresa.
Nino però non è l’unico a volere l’archivio, anche per Luvi, sua moglie, è questo l’obiettivo. Lì dentro c’è qualcosa legato al suo passato di cui vorrebbe disfarsi. A vestire i panni di Nicola, agente del ROS, troviamo Francesco Zenzola.
Ne abbiamo parlato proprio con lui.
***
Cosa ti ha portato a dire sì a questa seconda stagione?
Diciamo che questa serie tv è stata pensata per essere sviluppata in più stagioni, dopo il grande riscontro della prima stagione si è iniziato a parlare della seconda e noi eravamo davvero tutti felicissimi di tornare nel suo fantastico mondo.
Posso dire che considero questo gruppo una famiglia per tutto quello che si è creato.
Tu sei Nicola, come lo descriveresti?
E’ il braccio destro di Leonarda Scotellaro, diventa per lei quasi un riferimento amico sul quale contare e viceversa.
È un agente del Ros in servizio a Palermo dalla Puglia insieme a sua moglie Francesca e i suoi figli. È una persona molto sensibile anche con un grande cuore, a tratti un po’ ingenuo e molto ironico.
Per lui, cosa significa essere agente del Ros?
E’ quasi una vocazione, sempre con la sua ironia cercando di sdrammatizzare anche nei momenti più delicati.
Cosa rappresenta per lui Leonarda?
E’ un punto di riferimento; Nicola farebbe qualsiasi cosa pur di seguire e supportarla, anche mettendosi in situazioni pericolose.
Possiamo dire che il bene e il male in questa seconda stagione sono indissolubilmente intrecciati? Perché?
Sono sempre più intrecciati perché in tutti i personaggi, anche quelli più buoni e puri, ritroviamo un lato oscuro quasi inaspettato.
In questa seconda stagione, le storie tra i personaggi si intrecciano tantissimo a differenza della prima dove avevano un percorso più delineato.
Dopo la prima, anche la seconda stagione continua a ispirarsi alla tragedia greca, a Kurosawa e il cinema western. E’ così?
Ho trovato una scena che mi ha colpito tantissimo tra il colonnello Costardello e Testanuda, un duello fatto tutto di sguardi e devo dire che in molte sequenze gli occhi dei personaggi diventano quasi più forti delle parole.
Ci si addentra in un nuovo territorio, quello del dolore. Come viene visto dai personaggi della serie tv?
Questa stagione l’ho trovata molto più intensa, profonda e drammatica, già dalla scrittura, non tralasciando mai l’ironia che credo sia la componente vincente di questo lavoro.
Tutti i personaggi, oltre a mostrare un lato più oscuro, si trovano ad affrontare situazioni più dolorose e questo dal punto di vista attoriale è stato un lavoro davvero stimolante.
Quanta realtà di tutti i giorni c’è in questa serie tv?
L’aspetto che mi sorprende di più di questo prodotto tv è che si tende ad umanizzare tantissimo i personaggi soprattutto i mafiosi rendendoli persone comuni e tante volte buffi a differenza di tanti prodotti dove i cattivi vengono rappresentati sempre con tratti duri e seriosi.
Cosa ti piacerebbe arrivasse al pubblico?
Questa serie tv manda dei messaggi fortissimi al pubblico in una chiave veramente unica con un ritmo che ti tiene incollato allo schermo.