Daniela Cicchetta nasce a Roma nel solstizio d’estate del 1965. Di religione “gattolica”: ha quattro gatti, tutti filosofi. Ama scrivere, soprattutto di notte. Affetta da bulimia letteraria senza alcuna intenzione di curarsi. Ha studiato scrittura, dizione, recitazione e doppiaggio. E’ storyteller per i Golden Book Hotels e presta la voce al progetti di lettura in radio e su pagine social, dove ogni settimana propone un brano di un libro o una poesia. Insegna Palestra Letteraria alla Scuola Macondo, l’Officina delle storie. Insomma Daniela Cicchetta è una donna speciale, un vulcano di energia. E’ autrice di un romanzo intitolato “Matelda cammina lieve sull’acqua” (Miraggi): nel 2018 ha vinto il “Premio Speciale della Giuria” del “Premio Nazionale Nicola Zingarelli” in collaborazione con l’Accademia della Crusca ed è vincitrice del Premio “Un Libro per il Cinema 2019“. Il suo secondo libro è “DOPPIO LEGAME“, Racconti tra Eros e Scienza (Fabiano&Castaldo), una piccola follia. Si tratta di una raccolta di nove racconti pervasi da erotismo e legati alle materie scientifiche, più specificatamente all’informatica, alla biologia, alla meccanica classica, alla meccanica quantistica relativistica, alla fisica teorica, alla chimica, alla geometria piana, alla matematica e all’economia politica. Ne abbiamo parlato con lei.
Daniela, com’è nata l’idea di “Doppio Legame”, la tua ultima fatica?
“Si tratta di una raccolta di nove racconti pervasi da erotismo e legati alle materie scientifiche. Ogni racconto è la dimostrazione di una formula, un enunciato o una teoria per scoprire come concetti, apparentemente molto tecnici, possano essere applicati alla vita di tutti noi. Cerco di spiegare la scienza tramite i comportamenti delle persone, in relazione alla chimica e alla psicologia. L’uomo, con un Io abnorme, cerca di sopperire alla poca stima che ha di sé; in questo modo, la donna si trova risucchiata da una spirale da cui non riesce ad uscire: se da una parte si sente amata, dall’altra si sente intrappolata. E’ una sorta di comunicazione confusa e confondente“.
Per quali motivi hai scelto proprio questo titolo?
“E’ una denuncia letteraria. Chi vive un Doppio Legame percepisce un amore assoluto ed esclusivo ma non è così. Si sente al centro delle attenzioni altrui ma in realtà è una vera e propria gabbia da cui è difficile uscirne”.
Cosa lega l’eros e la scienza? Tu come definiresti entrambi?
“L’eros ci fa muovere verso qualcosa, è chimica, è come il nero e sta bene con tutto. Con lui, determinate situazioni avvengono senza una precisa spiegazione; nel sesso cadono le maschere. La scienza spesso non ci appassiona ma fa parte della nostra vita, ci mette in contatto con l’universo”.
Tu la donna come la definiresti? E tu che donna sei?
“E’ un universo intero. Esistono donne libere e donne inchiodate negli stereotipi. C’è una ricerca costante di noi stesse. Io sono lontana dallo stereotipo classico, ne apprezzo tutte le sfaccettature anche se sono di stampo maschile. C’è un po’ di me in ogni personaggio femminile descritto, cercando di rappresentare un po’ tutte le donne. Sono una madre imperfetta”.
Il tuo primo romanzo è “Matelda cammina lieve sull’acqua”. Chi è Matelda?
“E’ una donna che attraversa un secolo di cambiamenti sociali, economici e culturali. E’ una nuotatrice degli anni ’40 che lotta contro gli stereotipi. Combatte per quello in cui crede, per prendere la patente, per andare a lavorare, per affermarsi, per essere libera e per crescere i propri figli, senza dimenticare che questi ultimi non sono stati creati a sua immagine e somiglianza, consapevole che un giorno prenderanno la propria strada”.
Il questo libro invece emerge un vero e proprio confronto, oltre che una fusione tra il passato e il futuro. Sei d’accordo?
“Esatto. E’ un continuo divenire. Si continua a crescere tutta la vita. Le generazioni che si erano scontrate – le più grandi peccando di presunzione di saggezza e le più giovani peccando di fame di novità – ora cercano di riappacificarsi”.
Cosa significa essere scrittrice per te?
“E’ un’esigenza che ho sempre avuto. La scrittura è una forma di meditazione per scendere dentro di me, per scoprire la mia luce. Scrivere vuol dire allenare i muscoli della mente. E’ necessaria come l’aria”.
Non solo scrittrice ma anche tanto altro (la radio, per esempio), molto altro. E’ difficile essere donna?
“No. Sono nata e cresciuta in una grande città. Ho avuto un’educazione e sono sempre stata libera con una mentalità piuttosto aperta. Sono semplicemente un essere umano”.
Come riesci a conciliare i tuoi innumerevoli impegni lavorati con la tua famiglia?
“Non è affatto semplice ma la mia famiglia appoggia le mie scelte. Con mio marito siamo cresciuti insieme e abbiamo un rapporto paritario. Il consiglio che do sempre alle mie figlie è quello di fare tutto con amore ma di farlo se ne sentono il bisogno”.
Il 2020 è un anno piuttosto particolare e anche questo inizio del 2021 non è da meno. Tu come hai vissuto e come stai vivendo il periodo pandemico?
“Non potevo deprimermi perché avevo tutto quello che una persona potesse desiderare: la mia famiglia e il mio lavoro. Il 10 per cento della vita è quello che ci accade e il 90 per cento è il come reagiamo a quello che ci accade”.
#andràtuttobene?
“Usciremo divisi in due gruppi. Da una parte ci saranno coloro che hanno pensato solo a loro stessi, in maniera troppo egocentrica, dall’altra invece ci saranno coloro che hanno pensato agli altri, che hanno saputo reagire nonostante tutto”.