September 5 – La diretta che cambiò la storia dal 13 febbraio al cinema

Monaco, 1972. La Germania ospita le Olimpiadi per dare al mondo il segnale che la Seconda Guerra Mondiale è un ricordo lontano, e il Paese è riunito e pacifico.
La rete televisiva americana ABC ha inviato sul posto la redazione sportiva al completo, e si prepara a raccontare le gesta del nuotatore Mark Spitz, supervincitore annunciato di quell’edizione olimpica.
Quello che la redazione non può prevedere è che si ritroverà a documentare, agli occhi di tutto il mondo, l’attacco terroristico da parte di un commando palestinese avvenuto il 5 settembre contro i componenti della squadra israeliana.
“September 5“ offre una nuova e potente prospettiva sulla diretta televisiva di allora, vista in tutto il mondo da circa un miliardo di persone. Il film, selezionato come pellicola d’apertura della sezione Orizzonti Extra a Venezia 81 e candidato agli Oscar 2025 nella categoria Miglior sceneggiatura originale, è in sala dal 13 febbraio con Eagle Pictures.
Ripercorre le ore concitate in cui quella copertura mediatica è stata fondamentale per l’informazione globale, ma ha anche inconsapevolmente interferito con gli interventi delle forze dell’ordine e alimentato voci dilaganti intorno all’attacco.
Diretto da Tim Fehlbaum, regista svizzero tedesco 43enne, il film fa leva su quel tragico evento per allargare il discorso sulle responsabilità dei media in un’epoca in cui i mezzi tecnologici a disposizione erano molto più limitati, ma le comunicazione cominciavano ad assumere l’attuale portata globale.
«”Con September 5″ volevamo far luce su un aspetto di questa tragica giornata durante le Olimpiadi di Monaco del 1972: il ruolo dei media – ha dichiarato il regista -. Concentrandoci sulla prospettiva del reporter, ci confrontiamo con i dilemmi morali, etici, professionali e, in ultima analisi, psicologici dei giornalisti: possiamo diffondere le informazioni prima che vengano confermate? Una trasmissione in diretta può includere atti di violenza? Qual è il ruolo dei media e del giornalismo e qual è il confine tra notizie e spettacolo?».