David Cerquetti e la sua musica ne “La volpe e l’uva”: «Vorrei che il pubblico uscisse dal cinema con il cuore più leggero»
Il conte Baldacci è costretto a rinunciare alla sua azienda vinicola perché non riesce a produrre buon vino mentre suo figlio Leonardo pensa solo a sperperare il patrimonio di famiglia. Ci sarà un figlio segreto, anche lui produttore di vino, che non sa chi sia il suo vero padre; si aggiungerà un faccendiere milanese che, insieme a tre finti enologi, vorrà truffare il conte e rubargli la tenuta e il suo patrimonio. Ritroviamo storie d’amore e di riscatto, di amicizie perdute e ritrovate. Il tutto descritto con il classico umorismo toscano ma anche con tante emozioni. Insomma, una commedia con i suoi paesaggi, i suoi vini e le sue chiacchiere. Questo è “La volpe e l’uva” di Piermaria Cecchini, prodotto da Magic Effect Group. Composta da David Cerquetti, la musica descrive con maestria i temi portanti del film. La colonna sonora, edita da Bixio SAM e distribuita su etichetta Cinevox Record, comprende 23 brani che trasportano lo spettatore nei paesaggi toscani, tra il calore delle tradizioni, i vini e le tipiche chiacchiere della commedia. La leggerezza e l’umorismo del film si riflettono nella vivace orchestrazione di Cerquetti, creando un accompagnamento musicale scorrevole per la narrazione. Ne abbiamo parlato proprio con il giovane musicista.
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David, com’è nato questo progetto?
E’ il mio secondo film italiano a raggiungere le sale. La lavorazione è durata quattro intensi mesi, dall’ottobre 2023 al gennaio 2024, culminando con la registrazione della colonna sonora a Los Angeles.
Il progetto ha coinvolto artisti straordinari, tra cui George Doering, celebre polistrumentista di Hollywood, che ha contribuito alla maggior parte dei brani disponibili ora su Spotify.
L’opportunità è nata grazie a Elisabetta Pellini, protagonista del mio primo film Buio come il cuore, che mi ha presentato alla produttrice di La Volpe e l’Uva. Da lì, il passo verso la composizione dell’intera colonna sonora è stato naturale.
Il progetto non solo mi ha dato la possibilità di crescere artisticamente, ma ha anche arricchito il mio percorso con nuove collaborazioni, come quella con Maurizio Sala, montatore e direttore della fotografia.
È stato proprio lui a coinvolgermi in un nuovo film horror, un’esperienza completamente diversa che accolgo con entusiasmo. Ogni film rappresenta una porta verso nuove sfide, connessioni e opportunità, rendendo il mio lavoro un viaggio costante di arricchimento artistico e umano.
“La volpe e l’uva” è una delle favole più note di Esopo. Ci sono richiami all’interno del film?
Segue le vicende del Conte Baldacci, un imprenditore visionario interpretato dal regista Piermaria Cecchini, che ha reso il suo vino un simbolo di prestigio ed eccellenza.
Tuttavia, il declino della qualità del prodotto mette a rischio il suo primato nella competizione enologica internazionale, cruciale per mantenere il suo status. Per aiutarlo, il figlio del Conte (Paolo Bernardini) ingaggia un gruppo di esperti francesi, sperando di riportare il vino agli antichi fasti.
Ma questi si rivelano truffatori, decisi a sabotare il Conte per impossessarsi della sua tenuta. La manipolazione è orchestrata dal migliore amico del figlio, la vera “volpe” della storia, che usa astuzia e inganno per raggiungere i propri scopi.
Il film intreccia il parallelismo con la favola di Esopo, reinterpretando il simbolismo della volpe come emblema di inganno e avidità, mentre l’uva rappresenta il vino, il desiderio e il sacrificio. A differenza della favola, qui la volpe non rinuncia all’uva, ma tenta di ottenerla con mezzi subdoli.
Alla fine, il Conte e suo figlio devono affrontare le difficoltà per proteggere i valori più importanti: la famiglia, la tradizione e l’integrità.
Tu e la tua squadra avete curato la musica. Com’è questa colonna sonora?
Come giustamente osservi, questo mestiere non è mai solitario. Una squadra fidata è essenziale, specialmente considerando la velocità con cui l’industria cinematografica ci spinge a lavorare.
La colonna sonora di La Volpe e l’Uva è composta da 1 ora e 6 minuti di musica originale. Su Spotify è stata effettuata una selezione dei brani più rappresentativi, per un totale di 46 minuti suddivisi in 23 tracce.
Ho sviluppato quattro temi principali, ciascuno legato alle tematiche portanti del film: famiglia, amicizia, amore e complotto. Questi temi si ritrovano rispettivamente in: “The Grape Secret” (famiglia), “Friendship Theme” (amicizia), “Love Theme” (amore) e “Chasing Bandits or Playing Tag” (complotto).
I titoli sono in inglese, poiché la maggior parte del mio pubblico è americano, dato che vivo e lavoro negli Stati Uniti. Per costruire l’identità musicale del film, ho pensato a una palette sonora che potesse esprimere al meglio le emozioni e le atmosfere del racconto.
Ho scelto un quintetto d’archi come base, arricchito da chitarre di vario tipo, clarinetto, fisarmonica e tre voci soliste. Una volta definiti i temi e l’orchestrazione, il lavoro è iniziato: alcuni arrangiamenti sono stati affidati a Marco Longo e Camilla Piovano, due collaboratori con cui avevo già lavorato su Buio come il cuore.
Le registrazioni sono avvenute a Los Angeles, presso i Tritone Studios, e il mix è stato affidato nuovamente a Tim Starnes, noto music editor della trilogia Il Signore degli Anelli. La sua esperienza ha dato ulteriore profondità e lucidità al suono finale, completando un lavoro che è stato sia una sfida che un grande piacere artistico.
Il conte Baldacci è il protagonista indiscusso, ma come lo descriveresti?
E’ un uomo dalla personalità razionale, a tratti apparentemente fredda, ma dietro questa facciata nasconde una profonda sensibilità.
Non è che non provi emozioni, semplicemente fatica a esprimerle. In questo aspetto mi rispecchio molto. Nel corso della storia, il suo viaggio emotivo lo porta a una riconciliazione significativa con il figlio, un momento che rivela la complessità del suo carattere e la forza dei legami familiari.
Se fosse una musica, quale sarebbe?
La traccia numero 4 dell’album, “Flaminio Baldacci’s World”, è interamente dedicata al personaggio del Conte. Si tratta di un brano intriso di nostalgia, caratterizzato da una maturità sonora che lo distingue dalle altre tracce.
Pur essendo un film di genere commedia, ho voluto approfondire il lato emotivo del Conte Baldacci, esplorando la sua passione per il vino come metafora del legame con la sua famiglia e il ricordo della moglie scomparsa.
Questo approccio mi ha permesso di aggiungere una dimensione più intima e sfaccettata alla sua figura, che va oltre i toni leggeri del film.
Cosa lascia secondo te questo film?
Credo che chi guarda questo film esca dal cinema con il sorriso. È una commedia leggera, capace di far riflettere sul valore della comunità e della famiglia, ma soprattutto di regalare momenti di autentica spensieratezza.
In tempi così difficili, storie come questa, che sanno far sorridere e scaldare il cuore, sono più necessarie che mai.
Cosa vorresti arrivasse al pubblico?
Vorrei che il pubblico uscisse dal cinema con il cuore più leggero, anche aiutato in parte dalla musica.
Sarebbe un sogno se il pubblico sentisse la necessità di riascoltare la musica, ma senza le immagini, e immediatamente associare le scene del film. Questo per me sarebbe una grande soddisfazione.
Nuovi progetti?
Ho appena chiuso le musiche del film “Io+Te” con Matteo Paolillo e Esther Pantano, diretto da Valentina De Amicis, ho anche scritto una canzone originale per il film “L’Arca” di Giorgio Caporali.
Entrambi sono in uscita nel 2025. Attualmente sto lavorando parallelamente a due progetti: “La Sesta Volta” film storico sulla seconda guerra mondiale diretto da Gianni Aureli (stessa produzione di Buio come il cuore) e “The Curse Under the Mountain“, film horror ambientato in Trentino che racconta le leggende del Krampus.
Nel mentre continuo a orchestrare su progetti americani, in uscita presto ci sarà “The Master and Margarita” e “Ballerina”.