Si intitola “Astronave” ed è il nuovo singolo di Gustavo, giovane artista genovese pronto a cavalcare l’onda del cantautorato italiano. Con voce pulita e timbro delicato, il brano – il primo singolo che vuole anticipare una raccolta di lavori – colpisce subito per la semplicità con cui entra in testa. La canzone, figlia di un’emozione temporanea, prende le sembianze di uno sfogo istintivo gettato sulle pagine di un diario: il racconto di ciò che non si è stati in grado di dire al momento giusto e che adesso prende vita solo attraverso un pezzo di carta.
“Astronave” com’è nata?
“E’ stata scritta in 5 minuti durante un viaggio in autobus in Australia su un quaderno di fortuna che avevo in zaino. Qualche giorno dopo ho pensato di metterci anche la musica e creare la melodia ed è nata la canzone. Solitamente faccio il contrario, ho delle melodie su cui poi scrivo i testi”.
Perché questo titolo? Cosa significa?
“Inizialmente il pezzo si chiamava “non so se dirti”, proprio perché rappresenta un qualcosa che avrei voluto confessare ma che non sono riuscito a fare. Poi con Fulvio è nata l’idea di chiamarla astronave perché pensavamo fosse più particolare e facile da ricordare. Mi piace intitolare i pezzi con parole presenti nel testo, solitamente”.
Cosa rappresenta per te la musica?
“E’ tutto per me. È qualcosa che mi ha sempre accompagnato nella vita, ho iniziato a scrivere a 6 anni, niente di incredibile sia chiaro, però è sempre stata una necessità. A volte è anche un peso, ma non riuscirei a dare valore a tante cose senza musica.
Com’è scoccata la scintilla con lei?
“Non so se riesco a dare una risposta. Non ho ricordi di questa scintilla. Probabilmente tutto è nato perché in casa mia mamma suonava il pianoforte e la ascoltavo sempre”.
La tua musica come la definiresti?
“La mia musica la lascio definire agli altri. Scrivo come sento, non cerco di indirizzarla mai verso un genere particolare. Penso ci siano un po’ di influenze di tutto quello che ascolto, ma è normale, credo accada a tutti. A livello di sound abbiamo provato a introdurre qualcosa che fosse non necessariamente innovativo ma quantomeno particolare”.
Cosa speri arrivi con la tua musica?
“Non ho la pretesa di trasmettere nessun messaggio e non mi piace parlare di storie che non siano la mia. Mi limito a scrivere di me, delle mie emozioni e delle mie paure, perché come ho già detto per me è una necessità ormai. Spero che chi ascolti, possa apprezzare”.