E’ online il video de “L’Amore è Finito”, il nuovo singolo di Marianne Mirage – nome d’arte di Giovanna Gardelli che anticipa l’uscita del disco di inediti prevista per il 18 ottobre. Per questa nuova canzone l’artista forlivese ha ideato e prodotto un video che è un vero e proprio cortometraggio di ben cinque minuti. Protagonisti del corto sono la stessa Mirage e Marco Giallini, noto attore italiano. Nel videoclip sono due i volti rappresentati: lui sembra sapere già tutto e lei è alla ricerca di riscatto; entrambi hanno un passato, ma verrà concesso sapere solo il presente. Diretto da Fabio Resinaro, il video è un omaggio al cinema degli ultimi vent’anni, da Léon di Luc Besson fino al Tom Hardy di Locke. Ne abbiamo parlato proprio con l’artista.
Mirage, è uscito il suo nuovo singolo “L’amore è finito”?
“Nasce dall’esigenza di non pensare mai alla paura di perdersi. Da un anno sono chiusa per i nuovi brani e il disco nuovo è uno sfogo: quello di non sentirsi mai giudicati. Per quanto riguarda il video, è nato tutto in modo molto spontaneo: sono stata io stessa a chiedere al regista e a Marco Giallini”.
L’hai presentato al Festival del Cinema di Venezia, com’è stato essere lì?
“E’ stato un vero onore esserci; era stata diretta da Paolo Genovese per “The place” e ora avevo bisogno di essere ancora all’altezza di un altro progetto di qualità”.
Quando esattamente un amore finisce?
“Quando non c’è più rispetto. Due persone possono stare insieme per una vita ma senza il rispetto non ci può essere amore. In questa canzone, mi riferisco all’amore tra due persone, a quello che si dà agli altri e tra gli altri, all’amore verso l’umanità”.
Nel testo della canzone tornano due parole ricorrenti, ovvero amore e fiducia. Quale significato hanno per te?
“L’amore è il massimo esempio di felicità, la fiducia è una sua componente essenziale. Entrambi sono valori universali e sta nel singolo scegliere come comportarsi”.
Il videoclip del singolo è un vero e proprio cortometraggio, oltre che un vero e proprio omaggio al cinema sei d’accordo?
“Assolutamente sì, a Besson e a Tarantino in particolare perché esprimono la loro arte con un linguaggio che mi piace molto, una luce fotografica molto interessante e un’atmosfera noir. Nonostante l’azione, ho sempre cercato l’emozione”.
Affianchi un attore del calibro di Marco Giallini, com’è stato lavorare con lui?
“E’ stato un onore averlo con me; quando mi ha detto di sì raggiungendomi a Milano non potevo crederci. A differenza sua, per quei pochi minuti ho dovuto studiare parecchio. “L’amore è finito” ha un testo molto impegnativo che è accompagnato da una musica felice che è facilmente ricordabile”.
Il 18 ottobre uscirà l’intero album, ma cosa lo differenzia dai precedenti?
“E’ un disco maturo, sia per la qualità sonora sia per la scrittura. Il pop, il soul americano, testi emotivamente molto forti e la continua ricerca di qualità artistica si uniscono”.