Freud – L’ultima analisi con Anthony Hopkins dal 28 novembre al cinema
Nei primi giorni del mese di settembre del 1939 Sigmund Freud, il padre della moderna psicanalisi, riceve la visita inaspettata di C.S.Lewis, un accademico di Oxford che nei decenni successivi si sarebbe affermato come uno dei più influenti narratori del Novecento.
L’uomo è interessato a porre alcune domande all’influente neurologo e filosofo austriaco, in particolare, vuole confrontarsi con lui sull’esistenza di Dio, che lui negava nei suoi studi.
Il confronto, che avviene alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, svela sia le reali posizioni dell’austriaco che i traumi celati appena sotto la superficie dello scrittore e teologo britannico che a soli diciotto anni fu spedito sul fronte a combattere coi suoi compatrioti.
“Freud – L’ultima analisi“, la pellicola che vede il magistrale Anthony Hopkins nei panni di Sigmund Freud e Matthew Goode in quelli di C.S.Lewis, è il racconto sul grande schermo di un dialogo avvenuto, nei fatti, solo sulla carta.
Quello che vediamo sul grande schermo è un dramma di carattere storico che è in sala dal 28 novembre. Distribuito da Adler Entertainment, si presenta come l’adattamento cinematografico dell’omonima opera teatrale Freud’s Last sessions di Mark St. Germain, a sua volta tratto dal saggio The Question of God di Armand Nicholi.