Pilar, perchè continuare “Un passo dal cielo”?
“Era giusto non smettere perché ci sono rapporti umani che ancora non si sono risolti ed era doveroso riempire quella curiosità che il pubblico aveva dalla passata stagione televisiva“.
Già dalle prime puntate, il tuo personaggio è molto vicino a Francesco Neri ma anche ad AlbertKroess. Come ritroviamo Emma Giorgi?
“Emma è profondamente convinta che tutte le persone possano cambiare; è una di quelle donne che cerca sempre il bene in tutti e Albert ha in fondo qualcosa di buono ma quel qualcosa di cattivo è superiore a tutto il resto. Il mio personaggio ha un serissimo problema di salute – infatti rischia la vita da un momento all’altro – che la porta a cercare il lato positivo in ogni cosa”.
Come la definiresti?
“E’ vitale, in tutto”.
C’è qualcosa che vi accomuna e qualcosa che vi differenzia enormemente?
“Ammiro il suo coraggio, la sua grinta di non tirarsi mai indietro e di afferrare la vita, sempre e comunque; io invece non sono molto coraggiosa. Siamo molto simili nella spontaneità del carattere e nel vivere i sentimenti”.
Cosa ha significa per te tornare a San Candido?
“E’ come tornare nella casa di villeggiatura, ovvero in quei posti in cui ci si trasferisce con la propria famiglia nel periodo estivo, lontano dalla caos della quotidianità e assaporando le piccole cose vere. Naturalmente noi lavoravamo ma la sensazione è proprio quella. E’ il posto più bello del mondo”.
Ti sei mai sentita “A un passo dal cielo”?
“Quando capisco una cosa di me che prima non comprendevo e l’accetto, una sorta di allineamento e connessione con me stessa, qui ed ora”.
Sei molto giovane ma hai sempre voluto fare l’attrice?
“E’ sempre stato il mio sogno, un sogno che però andava anche di pari passo anche con altri quando ero bambina. Ho sempre tenuto il tutto per me, senza svelarlo a nessuno. Quando ho fatto il provino per fare l’accademia d’arte drammatica non l’ho detto a nessuno, se non quando ho avuto la notizia del risultato positivo”.
Cosa significa recitare per te?
“Raccontare storie mettendo a servizio il proprio corpo, il proprio modo di vibrare e il proprio modo di suonare“.
Sei diventata nota al grande pubblico con “Forever Young” per la regia di Fausto Brizzi. Perché secondo te il pubblico ti ha amata molto in quel ruolo? Qual è stata la forza di Marika?
“Non far parte del clichè di donna giovane, rock, senza cervello che sta con il belloccio di turno, bensì una ragazza che aveva la voglia di esprimersi e uno spirito libero. Il pubblico non poteva non innamorarsi di Marika”.
Non solo piccolo e grande schermo ma anche tanto teatro. Qual è la magia del palcoscenico?
“E’ quello che accade al momento e che ti stupisce ogni volta. E’ un perenne stupore di varie ore”.
Ti abbiamo visto recitare ne “La Repubblica delle felicità”, ma cos’è per te la felicità?
“E’ quando metti da parte la ragione e ti lasci trasportare dalle emozioni e dall’irrazionalità; vincono le emozioni del momento, del qui ed ora. E’ una conquista, è farsi le domande giuste e non arrocarsi a false certezze”.
Chi è Pilar Fogliati quando si spengono le luci della recitazione?
“E’ una ragazza con la testa sulle spalle ma che ama ridere e non prendersi troppo sul serio, le piace stare in compagnia ma ama anche la solitudine”.
Sei di Alessandria e vivi a Roma, tuttavia sei sempre in giro per lavoro. Cosa porti sempre con te delle tue città?
“Della Capitale, mi porto dietro la capacità di prendere in giro tutto e tutti, di scherzare e di vivere con leggerezza e ironia. Di Alessandria porto con me le mie radici e il rigore che ha la mia famiglia, oltre che la mitica focaccia”.
I tuoi prossimi progetti?
“Il 9 ottobre esce su Fox Life una serie tv che ho girato in Piemonte dal titolo “Extravergine”. In questo periodo sono a Gorizia e sto girando “Al posto delle stelle” del ciclo “Purchè finisca bene” per Rai1”.