“Yellow Led” è il nuovo singolo di Emilya ndMe – nome d’arte di Lauretta Grechi Galeno. Il videoclip racconta, attraverso lo spaccato di una giornata qualunque, ciò che “Yellow Led” descrive. Emilya ndMe è un’artista Indie rock, Electro-Pop genovese. Appassionata di musica fin dalla tenera età si avvicina inizialmente alla musica Jazz e alla musica Swing. Il suo è un percorso musicale ricco di esperienze come la partecipazione al Premio Lunezia in qualità di autore di testi all’età di 20 anni. Dopo il primo singolo “Snow”, nasce il nuovo singolo “Yellow”. Ne abbiamo parlato con lei.
Lauretta, partiamo proprio da te: perché hai scelto come nome d’arte proprio Emilya ndMe?
“Emilia è il nome di mia madre ed ho voluto che fosse in questo progetto: Così ci siamo sia io che lei nel nome. La cosa divertente è che mi chiamano Emilya invece che con il mio nome ultimamente, quando ho a che fare con giornalisti musicali e organizzatori di festival. Mi fa sorridere ma mi fa molto piacere”.
Com’è nata la tua passione per la musica?
“Non ricordo un momento preciso perché c’è sempre stata. Mi hanno raccontato di me davvero molto piccola, che facevo finta di suonare un pianoforte immaginario e che passavo ore in solitaria con il mio giradischi”.
Come definiresti la tua musica?
“La definisco “la mia idea di rock” perché viene fuori da tutti i miei ascolti e da quello che penso possa essere l’evoluzione del rock”.
Sei genovese, ma quanto questa città influenza la tua musica? Cosa rappresenta?
“In realtà non sono genovese, vivo a Genova da anni ma sono cresciuta a Sarzana, al confine tra Liguria e Toscana ed è anche lì che ho mosso i primi passi in ambito musicale. Genova è stata la città dove sono diventata grande e poi adulta e dove ho potuto sperimentare i miei sogni e mettermi alla prova. E’ bella ma è anche una città piena di problematiche, non è semplice viverci, spesso le relazioni sono complicate a livello umano e forse in questo senso mi ha insegnato ad essere tenace e a prendermi ciò che voglio”.
Il tuo primo singolo è “Snow”, perché chiamarlo proprio così? Alla neve cosa associ?
“La neve è il silenzio, la calma gelida, si sente che nasconde qualcosa, che ha il potere di addormentare quello che ricopre e mi piace molto. Mia madre mi ha insegnato ad amare la neve, così come la natura e mi ha insegnato anche a domare il mio istinto combattivo e a tenerlo a bada, a lasciar andare. Ecco perché nel testo di Snow scrivo ‘impara ad essere come la neve, impara ad arrenderti, la neve si scioglie'”.
In questi giorni è uscito il tuo secondo singolo “Yellow”, perché questo titolo?
“Ho voluto rappresentare in chiave moderna la luce, trasferendo ad un immagine concreta e moderna come quella di un led giallo, l’idea più filosofica che sta dietro alla luce in quanto concetto”.
Nella canzone affronti il delicato tema della religione. Cos’è per te?“Per me la religione è provare un contatto empatico con la vita attorno, con la natura e gli elementi. Ha poco a che fare con il legame ad un Dio posto sopra ad ogni cosa e che tutto gestisce come un burattinaio. Questo tipo di visione mi è più lontana ma non ne escludo l’esistenza”.
La luce è presente anche in tutto il videoclip. Quale significato le attribuisci?
“La speranza, la lucidità, la visione”.
Emerge anche la dimensione del ricordo. Cosa rappresenta per te?
“A questo punto della mia esistenza per me il ricordo è tutto, non posso far altro che attaccarmici e attingere da lì la presenza di persone che mi mancano”.
I tuoi prossimi progetti?
“Un disco entro l’anno e, spero, tanti live”.