?????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

Lo spettacolo intitolato “Dal vivo sono molto meglio” sta girando nei migliori teatri  d’Italia con protagonista indiscussa un’incredibile Paola Minaccioni. La nota attrice porta sul palco i suoi più grandi personaggi in uno spaccato dei nostri tempi, una surreale sequenza di caratteri che incarnano i dubbi, le paure e le nevrosi del momento. “Dal vivo sono molto meglio” è uno spettacolo letteralmente fuori dagli schemi che invita a riflettere su noi stessi e a interpretare l’assurdità della società in cui viviamo. Razzisti inconsapevoli, improbabili assistenti telefoniche, raffinate poetesse, inappuntabili manager, fino ad arrivare alle sue imitazioni: da Giorgia Meloni a Loredana Bertè a Sabrina Ferilli, in un flusso di coscienza leggero e irriverente con cui l’attrice ci conduce in un universo comico e paradossale.

Con questo spettacolo porti sul palcoscenico uno spaccato dei giorni nostri, è così?
“Cerco di raccontare il mio tempo e accade poi che nel mio tempo in molti si identifichino. Attraverso la mia esperienza, il pubblico fa delle deduzioni, ridendo. Il titolo parte proprio dal fatto che io di fatto vengo fermata per strada e accade che “dal vivo sono molto meglio” perché il live è la forma di spettacolo che conosco di più; il teatro è l’alternativa al virtuale. In questo caso porto in scena delle donne, ma di fatto i miei personaggi potrebbero essere anche degli uomini”.

Cosa significa imitare?
“Studiare una persona per poi coglierne l’essenza. Io di fatto faccio delle parodie, non sono un’imitatrice vera e propria. Ho una grande curiosità nei confronti degli altri”

Sei un’attrice che spazia in diversi campi artistici, ma è difficile essere un’interprete?
“Credo che sia sempre stato difficile fare questo mestiere, sia prima ma anche adesso. Ogni artista ha le proprie difficoltà ad interpretare il proprio presente, ogni attore è in guerra con il futuro. Ritengo che ognuno di noi stia cercando di vivere al meglio il suo tempo. E’ complicato ma è anche naturale”.

Cosa ti ha spinta a fare questo mestiere?
“Non lo so a dire il vero, ma a scuola imitavo sempre i miei docenti e quando lo facevo mi sentivo bene. Una mia passione è diventata poi il mio lavoro”.

E’ più difficile fare ridere o far piangere? Perché?
“Oltre alla bravura di un attore, far scendere lacrime non così difficile, infatti basta una musica e un’inquadratura giusta. Normalmente gli attori che possono far ridere sanno anche far piangere e non il contrario”.

Un personaggio da te interpretato rimasto nei cuore di tutti è stato Egle Santini in “Allacciate le cinture”, qual è la sua forza?
“E’ un personaggio tragico che porta il comico, ha un fortissimo contrasto drammaturgico perché è un personaggio che ama la vita ma che la sta perdendo, ha capito troppo tardi l’importanza della felicità. E’ stato descritto e scritto benissimo”.

Maria in “Magnifica presenza”. Cosa porti con te di quella donna?
“Porto la sua ingenuità, il suo bisogno d’amore e il suo ottimismo. Molte sue corde emotive mi appartengono”.

L’emozione che significato ha per te?
“E’ vita. Credo che per un attore siano necessari la conoscenza, la curiosità e l’intelligenza; facendone buon uso, può arrivare a chi guarda l’emozione. Se è un bravo interprete, l’emozione arriva sempre”.

I tuoi prossimi progetti?
“Sarò in tournée con Ferzan Özpetek con “Mine Vaganti”, la ripresa teatrale del film. Ci sono anche in via di definizione diversi progetti cinematografici”.

Previous articleFilippo Marsili: “La recitazione è un’ancora di salvezza”
Next articleIl talento di Tobia De Angelis: “La recitazione mi permette di andare oltre la realtà”
Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.