Matteo Macchioni – originario di Sassuolo -, è il primo tenore di “Amici” (l’edizione in cui c’erano Emma, Enrico Nigiotti e Stefano De Martino). Dopo l’esperienza televisiva ha sviluppato un percorso del tutto autonomo e di grande rilievo nell’opera, diventando un’eccellenza italiana nel campo e una voce amatissima soprattutto all’estero. Ha infatti conquistato le platee dei teatri dell’opera più importanti d’Europa e non solo, con numerosi ingaggi che è riuscito ad ottenere, partendo dal ruolo del Conte d’Almaviva ne “Il barbiere di Siviglia” al Teatro del Bicentenario di Lèon (Messico), al Teatro Semperoper di Dresda (Germania) e alla Royal Danish Opera House di Copenaghen (Danimarca), fino a proseguire con le interpretazioni di Don Ramiro in “La Cenerentola” di Gioacchino Rossini all’Opera Leipzig di Lipsia (Germania) e alla Welsh National Opera (Regno Unito). Più recentemente è stato tra i protagonisti del “Don Giovanni” al Theater Freiburg in Germania. A novembre sarà impegnato nel ruolo di Ferrando nel “Così Fan Tutte” di Mozart al ROYAL DANISH THEATRE in Danimarca.
Matteo, a novembre sarai in Danimarca. Cosa ti aspetti da questo tour?
“È un debutto importante. Sarò Ferrando nel “Così fan tutte” di Mozart alla Royal Danish Opera House in Danimarca. Un teatro europeo molto importante. È un’opera in cui il ruolo di tenore canta molto, quindi è un ruolo importantissimo, mi sto impegnando molto con i miei collaboratori per arrivare pronto e preparato all’inizio delle prove, che saranno ad ottobre. Sono molto eccitato perché è un ruolo che ho sempre voluto cantare, quindi spero che sarà una bella esperienza”.
Porterai in scena “Così Fan Tutte” di Mozart e vesti i panni di Ferrando, ci racconti un po’ di lui?
“Il ruolo di Ferrando è particolare perché nel “Così fan tutte” le coppie si invertono. E’ un’opera buffa, nel senso alto del termine, con continui equivoci. Il ruolo è molto bello e ciascuno, vista la trama, può interpretarlo come vuole”.
Il grande pubblico ti ha conosciuto con “Amici”, cosa ricordi di quell’esperienza? Cosa ti ha lasciato?
“Amici” è un’esperienza che appartiene al mio passato, che ricordo comunque con piacere. Ho conosciuto tante persone, ho imparato a stare davanti alla telecamera, e soprattutto sono stato selezionato da Daniel Oren per interpretare Nemorino dell’”Elisir d’amore” di Donizetti a Salerno nel 2010. È stato un punto di partenza, dopodiché ho continuato a studiare e a fare tanta gavetta”.
Sei di Sassuolo, cosa porti con te dell’Emilia Romagna quando viaggi?
“Cerco di portare i profumi e i sapori con me a livello ideale, ma qualche volta non disdegno di portare in valigia una bella bottiglia di olio d’oliva o un pezzo di Parmigiano Reggiano”.
Com’è nato l’amore per la musica e cosa rappresenta per te?
“L’amore per la musica è nato da piccolino. Ho sempre amato il ritmo: distruggevo i piatti e le pentole quando avevo 3 o 4 anni e i miei hanno intuito il mio potenziale. Ho iniziato a studiare musica a 6 anni, quindi è stata una passione primordiale, che si è sviluppata nel corso degli anni fino a diventare una professione”.
E la lirica?
“Mi sono avvicinato alla lirica grazie al Conservatorio e allo studio della musica classica. Pian piano mi sono appassionato. Lo studio della musica lirica è stato più tardivo e la passione è una cosa che si è sviluppata nel corso del tempo. Sono partito dal pianoforte, uno strumento utile e affine con quello che faccio ma diciamo che il suo studio non è diventata la mia professione, visto che canto”.