Massimiliano Cardia in ACCATTAROMA, dal 9 maggio al cinema: «Il mio Vittorio è un pezzo antico che vive a colori »
Vittorio, un uomo sui quarantacinque anni, un borgataro, una mattina si avvia da Via del Mandrione, a piedi, per raggiungere il rio della Grana, di cui conosce genericamente l’ubicazione.
Sa soltanto che si trova “laggiù”, vicino alla borgata del Gelsomino, a “mille metri dalla camera da letto del Papa”. Deve incontrare un suo vecchio amico, Aurelio, il figlio di Beddamadre, un vecchio criminale morto da anni. Forse Aurelio gli affiderà un lavoretto, forse gli darà dei soldi, forse niente. Vittorio vuole vedere il rio della Grana, ne ha sentito parlare dai vecchi della borgata, deve essere bello.
Durante il viaggio incontra ragazzi e ragazze della sua borgata: Ruggeretto, Amerigo e Begalone, Clementina, Nicoletta e Scintillone, Nasca, Maddalena, Crocifissa e Rossana, Stella la barista e la Biondina.
I ragazzi hanno tutti lo stesso problema, una cronica mancanza di danaro. Cercano tutti di “svoltare la giornata” in qualche modo. Alcuni dei ragazzi accompagnano Vittorio per un tratto di strada, poi, stanchi, esausti, lo lasciano e tornano indietro fino al bar di Stella.
Durante la strada percorsa insieme, Vittorio racconta ai ragazzi storie di borgata che conosce da anni, in particolare quelle di Stracci, Accattone, Mamma roma, personaggi mitici, raccontati da Pier Paolo Pasolini nei primi tre film, come se fossero esistiti davvero. Al tramonto, Vittorio arriva in via Gregorio Settimo, cerca la borgata del Gelsomino, il rio della Grana, ma non li trova.
La borgata del Gelsomino è andata a fuoco molti anni fa, e il rio della Grana si deve essere prosciugato. Vittorio si consola guardando dall’alto la Cupola di San Pietro, e mormora: “Quanto è grande il sole dei Prati.
E San Pietro è piccoletto”. “Accattaroma” – in uscita in sala il 9 maggio – è un film scritto e diretto da Daniele Costantini e presentato alla 18ª Festa del Cinema di Roma nella categoria Freestyle.
Protagonista del film è Massimiliano Cardia che gentilmente ha risposto ad alcune nostre domande.
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Massimiliano, innanzitutto cosa ti ha portato ad accettare questo film?
Il regista Daniele Costantini è un docente della mia accademia Studio Cinema International, ci conosciamo da anni. Come protagonista, serviva un uomo non sopra i 50 anni d’età, romano e di periferia. Ha scelto me.
Ho accettato perché ho sempre sognato di fare un film come produttore e come attore. Gli altri attori sono i miei ragazzi di accademia. Mi sono divertito moltissimo passeggiando per le vie romane. La squadra è stata fantastica.
Partiamo dal titolo. Cosa vuol dire “Accattaroma”?
Già dal titolo è evidente un rimando a Pasolini, essendo questo l’unione di “Accattone” e, verosimilmente, “Mamma Roma”. E’ un prendersi Roma. Dal Mandrione arriviamo a San Pietro.
Com’è la Roma che viene narrata?
E’ una città surreale, in particolare via del Mandrione. Raccontiamo la Roma di oggi come se fosse ieri. In quella via non passano auto ma è piena di gente, è una via incantata, quasi favolistica e sospesa nel tempo.
Perché la scelta del bianco e nero per poi passare al colori?
E’ stata una scelta del regista. In periferia, il tempo è sospeso e fermo, le cose non cambiano mai ma si vive ugualmente e intensamente. Il passaggio a colori è il tornare all’oggi e alla sua frenesia, al caos di tutti i giorni.
Tu sei Vittorio. Come lo descriveresti?
Mi ricorda molto mio padre a quell’età, soprattutto nella camminata. Racconto una Roma che ho dentro ma che non mi appartiene.
E’ un uomo molto sensibile che cerca di trasmettere il suo sapere ai più giovani, soprattutto i film di Pasolini come se fossero reali. E’ un uomo di periferia e di strada.
Secondo te, siamo in molti ad essere un po’ Vittorio?
Non tutti. Non si può essere come lui nella società di oggi. Lui è un sognatore che vive alla giornata. E’ un pezzo antico che vive a colori. E’ surreale nei tempi in cui viviamo.
Sono tanti i riferimenti a Pier Paolo Pasolini ma in cosa consiste la sua contemporaneità?
Tantissimi romani non lo conoscono ancora. Per chi ha studiato, è un poeta e il padre della nostra letteratura di oggi. Chi viveva e vive ancora oggi è colui che ha dato voce al popolo e ha portato danaro.
Cosa speri arrivi del film?
Verità nella sua finzione, un film sospeso, diverso dagli altri.