Castelnuovo, ci racconta meglio di questo suo ultimo progetto?
“Si tratta di un libro di appunti, disegni, racconti che contiene due cd. All’interno dei solchi c’è il respiro del pubblico che mi segue da anni, o quello mio, solitario, mentre svelo la nudità delle mie canzoni appena nascono, e che poi diventano adulte con la complicità dei miei amici musicisti. E poi ci sono gli incontri, con Goran, con Rino, e ognuno lascia qualcosa che si porta con me nei concerti, nell’anima”.
“Guardalalunanina”, perchè proprio questo titolo?
“E’ il titolo del brano inedito, ed è la cronaca vera di un parto, ma è anche un attestato di stima e di ammirazione sincera verso le donne e la loro forza”.
Il suo libro lo possiamo definire un diario di sentimenti? Perché?
“Perché dentro ci sono tutti i miei sentimenti declinati nelle forme che amo come il disegno, la poesia, la musica”.
Ha ben 38 anni anni di carriera alle spalle, ma come si sente?
“Mi sento come un fenomeno carsico, che si inabissa e riemerge migliaia di volte”.
Chi è Mario Castelnuovo oggi?
“Un tardo adolescente rifiutato dalla maturità”.
Com’è iniziata la sua passione per la musica?
“Da subito, da quando ho cominciato ad ascoltare”.
Come definirebbe la sua musica?
“Tutte le volte che costringe i ricordi di chi ascolta a manifestarsi vuole dire che è una musica che lascia tracce di sé”.
Ha sogni nel cassetto? Si può ancora sognare oggi come oggi?
“Si, ma non te li dico. Se ci tolgono il diritto di sognare, tutti gli altri sogni muoiono di sete”.
I suoi prossimi progetti?
“Vivere”.