Anselmo è un uomo molto speciale che, nonostante la sua età, vede la realtà con gli occhi di un bambino. Per lui ogni cosa intorno a sé ha i colori delle fiabe e i magici poteri dei supereroi ma purtroppo la realtà è ben diversa.
Quella che il regista Eros Puglielli racconta è la storia di un uomo che vive il sogno di un bambino. Ad interpretare il ruolo di Anselmo troviamo Luca Argentero, mentre nel ruolo della sua compagna c’è Antonia Truppo, un’attrice che già abbiamo avuto modo di apprezzare in altri film in interpretazioni davvero uniche. Anche questa volta non ci deluderà nel ruolo di Titti in “Copperman”, dal 7 febbraio al cinema.
Antonia, per quali motivi hai detto sì a questo progetto?
“La sceneggiatura era ottima con spunti davvero molto originali, soprattutto nel periodo in cui viviamo nel quale il nostro cinema sembra aver bisogno costantemente di nuovi stimoli. Inoltre quando ho saputo che c’erano Luca Argentero e tutti gli altri attori, non potevo certo rifiutare”.
Interpreti Titti. Ci racconti un po’ di lei?
“Per quanto possa rappresentare l’archetipo di donna che si ama dalle elementari all’età adulta, è un personaggio rassicurante. Ho cercato poi di trovare quale fossero i punti di rottura suoi personali, come potesse avvinarsi agli handicap di Anselmo da donna “normale”, anche se risulterà molto simile al suo amato. E’ sicuramente una sognatrice ma allo stesso tempo è ancorata alla realtà”.
Quella che portate al cinema è una favola dei nostri giorni. Sei d’accordo?
“Assolutamente sì, sognare è fondamentale per chiunque. La storia dimostra che la vita è fatta di alti e bassi con il tentativo di trovare un equilibrio”.
Oggi chi sono secondo te i veri supereroi?
“Sono tutti coloro che, malgrado esistano i periodi di buio, vedono le sfumature della luce della positività. Sono coloro che portano avanti la loro esistenza con l’amore”.
Ritieni sia giusto sognare anche nel periodo storico che stiamo vivendo?
“Sognare è fondamentale perché ci aiuta ad andare avanti anche nelle difficoltà che intralciano il nostro cammino, mantenendo viva la speranza, sempre”.
Anche in questo film l’amore trionfa, ma è davvero il motore delle nostre esistenze?
“Certamente sì. Le emozioni ci legano agli altri e a noi stesi. Le favole ci raccontano cose semplici ma necessarie”.
Sei un’attrice molto brava, ma cosa significa esserlo nel 2019?
“Ho debuttato a teatro a 18 anni e se sono così lo devo a questo mestiere che mi ha permesso di crescere e di cambiare la mia prospettiva. Oggi chi vuole intraprendere questo mestiere ha un rapporto diverso con la sua vera essenza. Recitare era ed è il sogno della mia vita”.
Com’è nata questa passione?
“Non ho scelto direttamente ma ho sentito il bisogno di farlo, altrimenti sarei stata infelice per sempre. Era un desiderio molto forte”.
Sei napoletana ma ti trovi spesso in giro per l’Italia. Cosa porti con te della tua terra e cosa invece lasci a casa?
“Non vivo più a Napoli già da diverso tempo, ma la amo e mi riconosco in tutto in lei. E’ la mia anima, la mia vera essenza, il motore della mia vita. Ho iniziato a viaggiare molto presto ma questo mi ha permesso di notare le differenze con altre meraviglie, mantenendo però vivo il mio amore nei suoi confronti”.