Non poteva che intitolarsi “Bohemian Rhapsody” il film biografico che racconta la nascita dello storico gruppo musicale dei Queen, dal 1970 allo concerto ‘Live Aid’ nel 1985. Diretto da Bryan Singer e Dexter Fletcher era davvero quello che tutti gli appassionati stavano aspettando. Su Freddie Mercury, il cantante del gruppo, si è scritto tanto, ma mancava di chiudere il cerchio con il biopic della sua carriera.
Iconografia del logo Queen
Il nome del gruppo fu scelto proprio da Freddie. “Queen” all’orecchio aveva un suono immediato, forte, orgoglioso. Disegnò lui stesso il logo: da tutte le sue idee ne venne fuori un mix dei segni zodiacali dei quattro componenti, due leoni (Deacon e Taylor), un granchio per rappresentare il Cancro (May) e due fate per la Vergine (Mercury). Disposti a forma di piramide sono poi sovrastati dal simbolo della fenice intesa come l’alternarsi della morte e rinascita, quindi l’essere immortale.
Il talento di Mercury riconosciuto dai colleghi
Ed è così che la sua creatività ed esuberanza lo ha reso immortale. Roger Daltrey degli Who, lo ha definito: “il più virtuoso musicista rock ‘n roll di tutti i tempi, capace di cantare in qualsiasi modo, cambiando stile di strofa in strofa con una semplicità unica“. David Bowie, poi, durante il celebre Freddie Mercury Tribute Concert, tenutosi al Wembley Stadium di Londra nel 1992, disse: “Di tutti i più teatrali performer rock, Freddie è quello che è andato più lontano… ha superato il limite. Lo vidi solo una volta in concerto, ma come si dice, lui sapeva davvero tenere il pubblico sul palmo della mano”. Grazie al suo talento compositivo e alla capacità di muoversi teatralmente sul palco, era in grado di coinvolgere e ipnotizzare il pubblico. Senza dimenticare la sua estensione vocale che superava le quattro ottave.
Rock, pop, gospel o metal?
Il genere musicale è difficile racchiuderlo in un unico: gospel, metal, disco e progressive rock. Si sono esibiti in ben 700 concerti in tutto il mondo creando primato per quantità di pubblico presente. Le loro hit più famose (“Bohemian Rhapsody“, “We Are The Champions”, “We Will Rock You” e “Another One Bites The Dust”) sono ormai una leggenda e sono entrate a far parte dello slang sociale, d’altronde “the show must go on… always!”.
Trama di Bohemian Rhapsody
Il titolo del film deriva dall’omonima canzone inserita nell’album “A night at the Opera”, pubblicato il 31 ottobre del 1975, che ottenne subito un successo inimmaginabile.Ad oggi Bohemian Rhapsody è la canzone più ascoltata in streaming di sempre. Il film racconta come nasce la scintilla che ha portato i Queen al successo. La pellicola ha conquistato in un batter d’occhio i cinema di tutto il mondo. Nel film sono evidenti le incompatibilità produttive: sebbene accreditato, infatti, il regista Singer, è stato licenziato a metà film.
Il cast
Oltre all’attore Rami Malek nelle vesti di Freddie Mercury, nel cast del film ci sono anche Lucy Boynton nel ruolo di Mary Austin, il grande amore di Freddie, Gwilym Lee nei panni di Brian May, chitarrista dei Queen, Ben Hardy per il batterista Roger Taylor, Joe Mazzello interpreta il bassista John Deacy Deacon.
La carriera di Freddie Mercury e dei Queen
Farrokh Bulsara, il vero nome di Freddie, nacque a Zanzibar nel 1946, dove iniziò a suonare il pianoforte a sette anni e a tredici entrò nella sua prima band, The Hectics, iniziando a farsi chiamare Freddie. Da Zanzibar, andò Mumbai, per poi approdare in Inghilterra nel 1964, dove laureò in arte e contemporaneamente continuò ad esibirsi con diversi gruppi. Nel 1970 a Londra creò una band insieme agli amici Brian May, Roger Taylor e John Deacon, quella che sarebbe poi diventata una delle più importanti rock band del secolo scorso. Trasversale, creativo ed originale era così Freddie Mercury, un vulcano costantemente acceso. La fine dei suoi giorni fu segnata dell’AIDS quando aveva solo 45 anni. Dopo una lunga battaglia con la malattia, il leggendario cantante si è spento nella notte del 24 Novembre 1991. Il video di “These Are The Days Of Our Lives”, registrato a maggio del 1991, rappresenta la sua ultima apparizione di fronte ad una telecamera. Fu pubblicato solo dopo la sua morte per suo volere perché non voleva che la gente capisse quanto fosse profonda la sua sofferenza. Il video fu inoltre registrato in bianco e nero cosicché non fossero molto evidenti i segni della malattia. La felicità trapelava sempre dai suoi occhi, nonostante lo stato di salute precario. Brian May racconta: “Mi diceva: scrivine altre, scrivimi delle tracce. Voglio cantarle, così quando non ci sarò più, tu le finirai”.
L’amore che trionfa sulla morte
Sempre i temi delle sue canzoni sono stati conseguenza delle sue forti emozioni, “Mother Love” fu l’ultima canzone che registrò nella sua vita, un brano che esprimeva tutto il suo desiderio di amore, di pace e di quiete. Tanti i suoi vizi, ma son prevalse le sue virtù da cui il risultato di aver scritto un libro intero sulla storia della musica mondiale. Dalla mancanza del leader ed il successivo ritiro di Deacon, i Queen frenarono la produzione musicale del gruppo. May e Taylor hanno continuato a suonare insieme con il cantante Paul Rodgers, ma l’esperienza terminò nel 2009.