Prende il via la nuova edizione della Rassegna Musicale “Vitala Festival” al Teatro San Genesio di Roma. Ad inaugurare la stagione, un concerto-evento dei Groovanda, band capitanata dal bassista abruzzese Enrico Bevilacqua “Mr EB”, da oltre sei anni al fianco del trombettista Patches Stewart. Enrico Bevilacqua per Groovanda ha messo insieme il batterista Francesco Isola, il chitarrista Piero Masciarelli, il tastierista e cantante Emiliano Pari e il percussionista Luca Scorziello, che garantiranno una bella dose di funky, jazz spazzolato e soul. Organizzato da Fabiana De Rose in collaborazione con il Teatro San Genesio, il festival è una rassegna di natura filantropica con lo scopo di promuovere e sostenere musicisti, cantanti, artisti del settore musicale e delle arti visive, di tutte le nazionalità e provenienze. Ne abbiamo parlato con il leader del gruppo musicale.
Enrico, che effetto ti fa inaugurare questo festival?
“Inaugurare un festival è sempre un prestigio poi se si parla di cultura, di arte, musica. Allora lo è ancora di più”.
Quale significato ha per te?
“Per me suonare è ragione di vita, quindi ogni volta che lo si fa è una storia a sé, ogni concerto ha la sua storia”.
Come sono nati i Groovanda?
“Nascono due anni fa circa; avevo l’esigenza di creare un gruppo che la pensasse come me in Italia, e si parla di groove. Insieme a Francesco Isola abbiamo creato questo dream team con Emiliano Pari e Piero Masciarelli. Con noi, a ogni concerto, ci sono degli ospiti internazionali, nel caso del Vitala ci saranno Kevin Etienne e Luca Scorziello”.
Perché avete deciso di chiamarvi proprio così?
“Il nome da me scelto era Propaganda Groove che voleva richiamare proprio la sensazione del groove che in pochi hanno purtroppo se non hai la pelle di colore. Alla fine tutti insieme abbiamo scelto Groovanda perché quello che ci accomuna è proprio la Black Music, ogni giorno viviamo di black music”.
Ci racconti un po’ cosa suonerete?
“Suoneremo brani inediti (di ognuno di noi), cover commerciali e non. La differenza dei groovanda è lo show, ma nello stesso tempo la tecnica di ognuno di noi acquisita con gli anni a suonare il genere motown”.
Cosa rappresenta per te la musica in generale?
“Rappresenta nulla e tutto, ogni musicista ama la musica, la musica è vita, anche l’aria è musica”.
E la vostra?
“E’ uno stile di vita che abbiamo scelto di vivere da molti anni ormai”.
Cosa ti auguri arrivi al pubblico che assisterà al vostro concerto?
“Quello che mi auguro ogni volta, è che il pubblico nel suo puzzle di vita, aggiunga un tassello positivo alla voce musica”.