E’ uscito il nuovo progetto di Petrolà – nome d’arte di Ernesto Petrolà –, esponente della scena palermitana che dell’IT-POP malinconico ha fatto uno stile. Il suo singolo di debutto è “Lunedì”. Complici gli studi di pianoforte, a 15 anni Ernesto inizia a scrivere canzoni e partecipa a diverse manifestazioni canore. A 25 anni partecipa alle selezioni di Sanremo, esibendomi per due volte al Teatro Ariston. Dopo aver interrotto per un certo periodo, comincia a studiare canto e diventa interprete di cover in vari locali siciliani. Diventa frontman della band Ernesto & #LeCoseStrane e comincia a creare e presentare format televisivi. Ricomincia la voglia di riscrivere e ricredere nella sua musica. Riparte proprio da “Lunedì”, brano dal sound che richiama gli anni ’80 e che ha al suo interno un bagaglio musicale fatto di cantautori (da Cocciante, Dalla, Baglioni fino a Cremonini, Consoli e i più recenti esponenti del mondo indie). Ne abbiamo parlato proprio con lui.
Petrolà, ricominci con “Lunedì”, perchè proprio da questo singolo?
“Avevo scritto anche altro che troverete sicuramente nel mio Ep, ma capendo che mi sarei più avvicinato ad un uscita estiva, ho preferito “Lunedì” che ha il mare dentro e quindi ha tutti i clice’ di una canzone estiva”.
Come mai ti eri fermato? Cos’è accaduto?
“Semplicemente non ci credevo più, non sapevo a chi affidarmi ed a quale porta bussare. I social non c’erano e lavorando in una piccola ditta familiare, non me la sentivo di abbandonare tutto e trasferirmi. NON SONO STATO CORAGGIOSO. Decisi quindi di inventare format tv e diventare presentatore e speaker radiofonico”.
“Lunedì” è il giorno di inizio settimana ma cosa vuoi raccontare con questo singolo?
“Il riscatto del più debole. A tutti va data un’opportunità. Ed io a questo giorno così bistrattato ho voluto regalare un ritorno di fiamma vissuto nella leggerezza dell’aria estiva. In più ho aggiunto due personaggi dello stesso sesso quindi parlo di una storia gay”.
Sei di Palermo ma cosa “trasferisci” del siciliano che è in te nella tua musica?
“Non so cosa c’è in me di siciliano. Dovresti chiederlo ad altri che ascoltano la mia musica. Noi abbiamo una buona dose di malinconia forse paragonabile a quella dei napoletani ma in più abbiamo quella marcia che ci contraddistingue. Un siciliano secondo me ti arriva subito. É MOLTO SCHIETTO, SEMPLICE E SINCERO”.
Com’è iniziata la tua passione per l’arte delle note?
“Avevo 15anni e i miei mi comprarono un piano che è ancora quello dove compongo. Da allora invece di seguire i compiti lasciati dal maestro di musica, passavo i giorni a comporre. Ricordo che mi registravo con un registratorino portatile ed i miei amici vicini mi prestavano microfonoe ed amplificatore per chitarra per registrare. Cantavo cover e le is canzoni e mi sentivo allo stadio. IMMAGINAVO UN GRAN PUBBLICO. Follia pura insomma!!”.
Sei un’esponente dell’it-pop, ci spieghi che tipo di musica ?
“Penso di avere dentro tante influenze che partono dal cantautorato italiano (Battisti, Cocciante, Baglioni, De Gregori, ecc.). Ma ho anche ascoltato tantissimo i Queen. Sono un curioso. Mi faccio una full immersion di playlist e quasi sempre dopo un ascolto mirato butto giù nuove cose. E come se fossi ispirato.Non penso di essere indie e non penso di essere troppo Pop. Forse itpop potrebbe essere giusto. MI PIACE CAMBIARE CONTINUAMENTE E CAPIRE LE NOVITÀ CHE STANNO ATTORNO A ME SOPRATTUTTO CON I PIÙ GIOVANI. Grazie ancora per lo spazio che mi avete offerto”.