Lavinia Longhi ne

Lavinia Longhi ne “Il Clandestino” su Rai1: «E’ bello scoprire la diversità, accoglierla ed entrarci dentro»

 

Lavinia Longhi ne "Il Clandestino" su Rai1

Luca Travaglia, ex ispettore capo dell’antiterrorismo, lascia la Polizia dopo un attentato, che è costato la vita alla sua donna e l’uso delle gambe al più giovane dei suoi agenti. Non riuscendo a perdonare se stesso per l’accaduto, Travaglia lascia Roma e si trasferisce a Milano, dove tira avanti facendo il buttafuori nelle discoteche.

Vive in un minuscolo loft all’interno di un’officina meccanica gestita da Palitha, un intraprendente cingalese trapiantato con la moglie a Milano.

Il giorno in cui Palitha, suo malgrado, finisce nei guai, Travaglia decide di aiutarlo. Sarà l’inizio di un percorso che porterà Luca a scoprire Milano a bordo di un improbabile carro attrezzi e insieme a Palitha, con cui diventerà cotitolare di un’ancora più improbabile agenzia investigativa.

In una Milano dai mille volti, dalle mille lingue e dialetti, Travaglia diventa un’alternativa plausibile al servizio degli “ultimi”, che per vari motivi non possono rivolgersi alle forse dell’ordine, e dei “primi”, che a causa della loro posizione, non vogliono esporsi.

In queste settimane stiamo vedendo in prima serata su Rai1 “Il Clandestino”, serie tv crime, creata da Renato Sannio e Ugo Ripamonti per la regia di Rolando Ravello, una coproduzione Rai Fiction – Italian International Film, prodotta da Fulvio e Paola Lucisano con protagonista Edoardo Leo.

Tra i protagonisti, troviamo anche Lavinia Longhi, attrice di talento, ma anche coordinatrice didattica nel campo delle risorse umane e insegnante presso l’Accademia 09 di Milano.

In queste settimane la vediamo nella serie tv di Rai1″Il Clandestino(Ph Chiara Calabrò), dove divide la scena con Edoardo Leo.

Ne abbiamo parlato con lei.

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Lavinia Longhi ne "Il Clandestino" su Rai1

Lavinia, partiamo dall’inizio. Cosa ti ha portato ad accettare questa fiction?

Prima di tutto mi sono affidata a tre casting eccezionali, quali Barbara Giordani, Laura de Strobel e Cristina Proserpio; avere la loro fiducia per me è importante. Leggere la sceneggiatura e sapere di essere accanto a Edoardo Leo mi ha riempito di felicità.

Ho imparato moltissimo. Inizialmente ho fatto il provino per Carolina per poi passare a Khadija.

Quella che vediamo sul piccolo schermo è una storia crime con Edoardo Leo, tuo partner di scena. Com’è stato lavorare con lui?

Meraviglioso. E’ un ottimo professionista che mi ha trattata alla pari. Non era scontato, A volte i colleghi lasciano soli per mancanza di empatia, di professionalità e di umanità. Leo ha fatto esattamente il contrario. 

Inoltre il regista per tanti anni ha fatto l’attore, motivo per il quale sa benissimo come muoversi.

Lavinia Longhi ne "Il Clandestino" su Rai1

Nella serie tv, sei Khadija, una donna di origine libica, bellissima, dotata di un fascino esotico e misterioso. Come la descriveresti?

E’ una donna molto profonda, intelligente e molto affascinante perché straniera e si sa, quello che non si conosce è sempre fonte di curiosità e di fascino. E’ leale, molto dolce, solare, sorridente, spiritosa e si mette in gioco. 

Luca ha il dubbio che possa essere coinvolta in quanto è accaduto, torna indietro nei ricordi però senza successo.

E’ la compagna di Luca Travaglia. Per lei cosa rappresenta l’amore?

E’ una scelta identitaria. Khadija vive in Italia, è oramai occidentalizzata ma non rinnega la sua cultura araba. Decidere di stare con un uomo italiano è una scelta molto forte.

In questa fiction convivono più identità culturali. Quanto è importante la diversità?

E’ la tematica fondamentale. E’ una delle realtà di Milano, città che viene considerata sinonimo di ricchezza ma non è così, o meglio non è solo così. Nella metropoli esistono varie realtà multietniche ed è bello scoprire la diversità, accoglierla ed entrarci dentro.

Lavinia Longhi ne "Il Clandestino" su Rai1

Tu ne sai qualcosa perché tuo padre è italiano mentre tua madre è slava. Ti sei mai sentita divisa a metà? In cosa?

Per tantissimo tempo mi sono sentita divisi in due e sono entrata in conflitto con queste mie due identità ma poi ho compreso che questo scontro non faceva altro che farmi crescere e capire che questi due mondi mi appartenevano entrambi.

Da mio padre, ho preso la puntualità, la precisione, l’essere parsimoniosa e professionale. Da mia madre, invece, ho ereditato l’istinto, la sensibilità, l’empatia e l’ascoltare gli altri. Sono stata una paladina della comunicazione.

Fare l’attrice ti ha in qualche modo permesso di andare oltre a tutto ciò?

Certamente. Questo mestiere mi sta insegnando cosa vuol dire mettersi nei panni degli altri, facendo  pace con alcuni fantasmi che avevo.

Sei laureata, oltre che in psicologia, anche in storia e conservazione dei beni teatrali, cinematografici e televisivi. Diciamo che c’è tanto tanto studio nella tua vita. A questo punto cosa vuol dire essere attrice?

 

E’ uno strumento di comunicazione per poter raccontare qualcosa, è veicolo di messaggi importanti, è la possibilità di accrescere l’empatia e la sensibilità verso gli altri.

Lavinia Longhi ne "Il Clandestino" su Rai1

Meglio il cinema o la tv? Far sorridere o commuovere?

Non posso scegliere, sono necessari entrambi. A volte è importante sorridere, mentre altre invece è piangere. E’ necessario vivere di emozioni.

Sei una donna davvero molto bella. Quale valore ha la bellezza?

All’inizio è stata un ostacolo, le persone tendevano a non superare quella facciata; sicuramente da ragazza faceva comodo ma mi dava molto fastidio, motivo per cui tenevo sempre un profilo basso.

Ora sono felice dei miei anni e anche del mio aspetto, ho un bel rapporto con quest’ultimo.

Nuovi progetti?

In autunno su Rai1 uscirà la serie tv “Brennero” di Davide Marengo e Giuseppe Bonito

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Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.