Luca Varone in “Mare fuori 4”: «Raccontiamo tante realtà che esistono nel nostro Paese»
L’attesa è finalmente finita da qualche settimana: la nuova stagione di “Mare Fuori” è disponibile dal 1 febbraio in esclusiva su RaiPlay e su Rai 2 dal 14 febbraio, pochi giorni dopo la conclusione della 74esima edizione del Festival di Sanremo.
Nella quarta stagione ritroviamo i protagonisti metaforicamente a navigare in mare aperto.
Rosa, Carmine, Mimmo, Kubra, Dobermann, Cucciolo e Micciarella vivono tutti la consapevolezza di non essere più attaccati all’àncora salvifica della famiglia. Sono soli, spinti dalla corrente verso il largo.
A contrastare questo racconto ci sono Pino, Edoardo, Cardiotrap, Giulia e Silvia che nel bene e nel male vivono ancora il peso dei legami familiari capaci di condizionare la loro vita.
Tra i vari personaggi troviamo anche Angelo, un ragazzo di buona famiglia che entra nel carcere con un segreto difficile da mantenere anche perché Silvia sostiene di averlo già incontrato ma con una identità diversa.
Potrebbe cambiare la vita alla ragazza ma apparentemente non è disposto a farlo.
A vestirne i panni troviamo Luca Varone, volto che il pubblico sta conoscendo sempre di più dopo le sue partecipazioni a serie tv di successo come “I Bastardi di Pizzofalcone”, “Il Commissario Ricciardi”, “Odio il Natale 2” e a quattro stagioni della serie “Jams” come protagonista.
Ne abbiamo parlato con lui.
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Luca, perché accettare questa quarta stagione?
Volevo entrare anche nella terza ma purtroppo non ci sono riuscito. Quando ho saputo di aver superato il provino per la quarta ne sono stato molto felice. Il mio era un sogno; ho visto le prime due stagioni in quarantena.
Tu sei Angelo. Come lo descriveresti?
E’ un ragazzo di buona famiglia che è estraneo al mondo criminale e che si ritroverà a fare scelte che avranno un’influenza nella propria vita. Vuole molto bene a sua sorella, un bene che lo porterà a finire in carcere per poi trovarsi in una posizione piuttosto scomoda.
Per lui, stare dietro le sbarre cosa significa?
Rinunciare alla propria vita quotidiana e a vivere un’esistenza diversa.
Troverà il suo Mare Fuori?
Credo di sì. Ha tanto da raccontare e la sua storia è diversa da tutte le altre.
Cosa vorresti arrivasse al pubblico?
Grazie all’arte, abbiamo raccontato tante realtà che esistono nel nostro Paese. L’educazione parte dalla famiglia e dal contesto in cui si vive.
Perché hai deciso di fare l’attore?
Ho difficoltà ad esternare ciò che penso e provo e questo è stato un modo per tirare tutto fuori, per essere libero e per vivere altre vite.
Cosa significa essere attore?
Annullare ciò che si è per diventare altro, è un mezzo per raccontare tanto.