“Appuntamento a Land’s End” dal 25 gennaio al cinema
1952. Una giovane coppia, Tom Harper e la moglie Mary lasciano per sempre Land’s End, in Cornovaglia, per trasferirsi a John O’Groats, un piccolo villaggio a Nord Est della Scozia. Vivono insieme per circa sessant’anni fino a quando la donna muore.
Così Tom vuole mantenere una promessa fatta a Mary: ritornare a Land’s End, che è il punto più a Sud della Gran Bretagna, ripercorrendo nei minimi dettagli tutte le tappe del viaggio fatto molti anni prima ma in senso contrario.
Prende un primo autobus per raggiungere la meta che si trova a 874 miglia di distanza utilizzando il suo abbonamento per pensionati e accompagnato da una valigetta.
Lungo la strada e malgrado gli imprevisti, incontra molte persone che sono venute a conoscenza della sua storia e cercano di aiutarlo a raggiungere il suo obiettivo.
Con due anni e mezzo di ritardo rispetto all’uscita nel Regno Unito, arriva in sala il film di Gillies McKinnon, settantacinquenne regista scozzese, che in Italia viene distribuito da Trent Film con il titolo “Appuntamento a Land’s End“.
L’idea per il film è nata da una conversazione a cui ha assistito lo sceneggiatore Joe Ainsworth. Il padre e il suocero si chiedevano dove avrebbero potuto viaggiare con i loro abbonamenti per l’autobus di linea.
Si tratta di un road-movie intimo fatto di pause, attese e incontri appoggiato sulla bravura di Timothy Spall.
Quest’ultimo è semplicemente grandioso nel restituire la figura di quest’uomo segnato dalle fatiche e dai lutti della vita, sempre elegantissimo e dignitoso, a tratti irrigidito in una maschera di risolutezza e di dolore.