Giulia Vecchio ne “Il metodo Fenoglio” su Rai1: « Le cose belle si fanno quando una squadra funziona e questa ha funzionato benissimo »
E’ dal 27 novembre che stiamo vedendo una serie tv che sta appassionando sempre di più il pubblico, ovvero “Il metodo Fenoglio” di Alessandro Casale.
La fiction è ispirata alla trilogia Il Maresciallo Fenoglio di Gianrico Carofiglio che ha curato anche la sceneggiatura. Si tratta di otto episodi in totale, suddivisi in quattro prime serate, in cui vengono raccontate le vicende del maresciallo Fenoglio, ambientate nel 1991 a Bari.
Il protagonista, il maresciallo Fenoglio, fa parte del Nucleo Operativo dei Carabinieri e cerca di capire le cause di violenza senza precedenti in città, a poca distanza dall’esplosione del Teatro Petruzzelli.
Poco dopo, un fatto sconvolge ancora di più la città: il sequestro del figlio di Nicola Grimaldi, il boss più potente e pericoloso del territorio.
Il cast è ricchissimo e a farne parte c’è Giulia Vecchio, attrice che i telespettatori stanno sempre di più venendo a conoscere.
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Giulia, partiamo dall’inizio. Cosa ti ha portato ad accettare questa serie tv?
Sono pugliese. C’è molto dell’esperienza da pm di Carofiglio, alcuni fatti inoltre sono piuttosto realistici e altri molto verosimili alla realtà. Siamo in un periodo storico particolare.
La Puglia crea legami con la criminalità organizzata: da piccoli dispetti tra bande fino allo sviluppo della mafia in Puglia.
Tu hai mai letto i romanzi di Carofiglio? Perché la sua penna è speciale?
Ho letto i suoi romanzi dopo aver superato il provino. Avevo necessità di incamerare informazioni. La sceneggiatura è stata scritta partendo proprio dai suoi libri. Lo scrittore ha sempre collaborato con tutti noi.
Cos’ha speciale Pietro Fenoglio?
Trae ispirazione dalla musica. E’ un pensatore, è cervellotico, pronto ad agire, di grande intuito. Si trova molto bene con il mio personaggio perché entrambi sono razionali.
Tu sei Gemma D’Angelo, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari. Come ti sei preparata per questo ruolo?
Ho letto i romanzi e ho fatto un’accurata ricerca su chi in quegli anni c’era. Ilda Boccassini era tra questi; una donna molto rigida, spigolosa, senza sconti, unica in un mondo di uomini.
Ho cercato di capire in che modo riuscisse a conciliare la vita privata con il lavoro. Ho conosciuto Eugenia Pontassuglia, ex pm di Bari, ovvero un’altra donna fortissima che non si è mai fermata.
Come descriveresti Gemma?
Ha un passato di coppia, ha perso un fratello e con la madre i rapporti non sono dei migliori. E’ molto essenziale, è sola e il lavoro è la sua vita. E’ dritta, entra nella verità superando la superficie, è lineare, semplice ed elegante. E’ una pm giovane ma neanche troppo.
Sappiamo che ritorna a Bari, dopo essere stata in Calabria. Com’è questo rientro?
E’ una donna sola e il suo rientro non è piuttosto sofferto perché non si rassegna alla perdita del fratello, o meglio cerca di andare a fondo e di mettere insieme i pezzi. E’ una grande lavoratrice e nel privato cerca di capire cosa può essere realmente successo al fratello.
Cosa ti auguri arrivi al pubblico di questa serie tv?
Le cose belle si fanno quando una squadra funziona e questa ha funzionato benissimo: talento e qualità da parte di tutti. E’ una serie tv impegnativa ma ne vale la pena.
Nuovi progetti?
Il 26 dicembre sarò su Rai2 con Stefano De Martino in “Da Natale a Santo Stefano” e nei cinema arriverà il nuovo film di Giacomo Campiotti.