Federica Cifola in “Un professore 2”: «Quando chiediamo “come stai?” dobbiamo attendere la risposta ascoltando»
In queste settimane stiamo vedendo una fiction molto amata da pubblico e critica, ovvero “Un professore“, giunta alla sua seconda stagione diretta da Alessandro Casale e non più da Alessandro D’Alatri scomparso prematuramente su Rai1.
E’ tornato Alessandro Gassmann nei panni del professor Dante Balestra che cerca in tutti i modi di trovare una sintonia con il figlio Simone e con i suoi studenti.
Ritroviamo tutti i professori, con i loro alti e bassi, e anche Federica Cifola (ph, Azzurra Primavera) nel ruolo della preside Ada Smeriglio. Ne abbiamo parlato con lei.
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Federica, perché dire sì a questa seconda stagione?
I ragazzi e la scuola sono argomenti che mi interessano da vicino e che credo riguardino un po’ tutti noi. Sono molto legata al mio personaggio: una ribelle istituzionale che ha un continuo confronto con Dante Balestra. Il clima sul set è sempre stato ottimo, arrivavo sul set ed ero felice.
Dietro alla macchina da presa non troviamo più Alessandro D’Alatri, cosa ti ha lasciato come attrice e come donna?
Faccio fatica a parlare al passato di lui ma purtroppo devo. Si relazionava con tutti allo stesso modo, dall’attore principale alla comparsa. Rispettava pienamente il lavoro di ogni singola persona.
Dava un senso di sicurezza e aveva un sorriso per tutti, nonostante l’insorgere di problemi per una serie tv così lunga. Per lui la leggerezza aveva un profondo significato dietro.
Com’è stato invece essere diretta da Alessandro Casale?
Non avevo mai lavorato con lui. Ammetto un non poco timore nel non trovare più D’Alatri. Casale è entrato in punta di piedi rispettando quanto era stato fatto nella prima stagione. E’ stato perfettamente in ascolto delle esigenze di tutti.
Ritorna Ada Smeriglio. Com’è rispetto alla prima stagione?
E’ sempre lei, non è cambiata. E’ una donna che ricopre un ruolo non da poco, motivo per cui cerca di riportare all’ordine Dante, tentando di tenere le cose sotto controllo. Invita i ragazzi a studiare e a frequentare le lezioni.
Qual è la sua forza?
Cerca di stare dalla parte dei ragazzi perché la scuola non è solo regoli e compiti in classe ma anche tanto ascolto. E’ molto empatica, esattamente come Dante.
Lei e Dante continuano a volersi bene?
Certamente. All’università combattevano per le stesse cose. Ora lei è preside e Dante è professore ma sono legati tra loro da un’amicizia di vecchia data.
Qual è il successo di questa serie tv?
Vengono affrontati tanti temi che sono sempre attuali: i giovani e le loro problematiche, il rapporto padre – figlio e madre – figlio, la scuola e l’importanza dello studio.
Cosa spesi arrivi al pubblico?
Sicuramente l’impegno che ognuno di noi ha messo. Alla luce di tutto ciò che è accaduto e che purtroppo continuerà ad accadere, mi auguro che i giovani capiscano quanto sia importante parlare, ascoltare e ascoltarsi.
La scuola non deve solo compilare un registro inserendo voti, ma deve anche interessarsi all’altro; quando chiediamo “come stai?” dobbiamo attendere la risposta ascoltando.
I giovani sono il nostro futuro e spero che capiscano che i problemi si possono risolvere senza che il tutto sfoci nella tragedia.
Nuovi progetti?
Continuo a fare radio con Radio 2 e a Natale sarò al cinema con Pio e Amedeo.