Matteo Pilati e
Matteo Pilati e "L’estate più calda"

Matteo Pilati e “L’estate più calda”: «E’ un film sull’amore e sull’amicizia, ma anche sul conflitto tra idealismo e concretezza»

Matteo Pilati e "L’estate più calda"

In un paesino della Sicilia meridionale arriva l’estate: l’ultima di Lucia prima di partire per l’università e separarsi da Valentina, la sua migliore amica; l’ultima di Nicola prima di diventare prete.

Lucia trascorrerà le vacanze dividendo il suo tempo fra l’attività di animatrice nel centro estivo parrocchiale e la cura degli animali e del parco della grande villa che lo ospita.

L’arrivo di Nicola nella parrocchia di Don Carlo porta euforia e scompiglio in paese: il giovane diacono piace subito a tutti, in particolare a Valentina, che si mette in testa di conquistarlo.

Per aiutare l’amica, Lucia si avvicina progressivamente a Nicola, scoprendo di condividere con lui molti interessi e la stessa visione del mondo, finché un incidente non arriva persino a scatenare tra loro una bruciante passione.

L’estate più calda” non è solo quella che si profila all’orizzonte ma è anche il titolo del nuovo film di Matteo Pilati disponibile dal 6 luglio in esclusiva su Prime Video.

Prodotto da Notorious Pictures e Amazon Studios in collaborazione con Rufus Film, il film segna il ritorno di Pilati dietro la macchina da presa dopo lo straordinario successo in tutto il mondo della sua opera prima “Maschile singolare”.

Si tratta di una storia di amicizia e di amore, fra commedia romantica e dramma, incorniciata dall’atmosfera magica e sensuale della Sicilia meridionale.

Ne abbiamo parlato con il regista.

 

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Matteo, partiamo dall’inizio. Com’è nato questo film?

Volevo fare un nuovo film avvalendomi di Giuseppe Paternò Raddusa e Tommaso Triolo. Dopo “Maschile singolare”, ho pensato a una commedia romantica con impedimento; una ragazza è fidanzata e vuole prendersi cura del proprio paese e un giovane sta per diventare sacerdote.

 

Perché hai scelto proprio questo titolo?

Ogni estate è sempre più calda della precedente, riscaldamento climatico in primis; inoltre per i protagonisti della nostra storia, l’estate è sinonimo di sensualità e di risveglio ormonale.

 

Lucia, Valentina e Nicola sono i protagonisti di questa storia. Come li descriveresti?

Lucia è una ragazza piuttosto idealista, si prodiga per la sua comunità ed è l’unica a curare le piante dell’oratorio. Ha 18 anni ed è piena di contraddizioni fino a compiere azioni che mai avrebbe pensato. E’ molto legata a Valentina che non ha aspirazioni particolari, se non la paura di perdere l’amica di sempre. Nicola è sulla strada del sacerdozio in risposta a un trauma che si scoprirà nel film; vuole essere al servizio degli altri ma, anche se ha un ideale ben preciso, riscoprirà la tentazione e poi l’attrazione.

 

Anche la Sicilia meridionale gioca un ruolo importantissimo. Cosa ti ha spinto a girare proprio in quei luoghi?

Sono bellissimi ed è incantevole poter girare lì. E’ un’isola, un mondo incantato e diventa una cornice perfetta per un film.

 

Quella che porti sul piccolo schermo è una storia d’amore e d’amicizia. Come vengono visti?

L’amore è caldo e avvolgente e metterà in discussione molto nelle vite dei protagonisti del film; è sia verticale sia orizzontale. L’amicizia viene messa a dura prova. Raccontiamo in maniera onesta due sentimenti  e le loro contraddizioni.

 

Le giovani protagoniste sono delle giovani donne. L’adolescenza è un periodo di transito per la vita di un essere umano eppure visto dai più come di grande conflitto.

Certamente. L’adolescenza ci mette in conflitto non solo con gli altri ma anche con noi stessi. I protagonisti del film in un certi senso tornano adolescenti perché l’arrivo di Nicola manda in tilt la tranquillità del paese.

 

Facendo attenzione, emerge il conflitto tra idealismo e concretezza, anche se raccontato in toni leggeri e ironici. E’ così?

Assolutamente sì. Il film può avere diversi livelli di lettura. Il conflitto è esteso a tutti: Lucia vuole essere una brava ragazza cattolica eppure sembra che a volte non ci pensi, Nicola da sacerdote sembra voler cedere all’amore per le creature umane e Valentina invece sembra rendersi conto che l’amicizia che credeva forte in realtà ha molte crepe.

 

Tu e il cinema. Com’è scoccata la scintilla?

Devo ringraziare mio pare che da piccolo piccolo mi ha fatto vedere molti film muti e ha sempre fatto filmini di famiglia; nella nostra c’è sempre stato un grande amore per il cinema, così ho iniziato a fare i primi esperimenti. Ho fatto il Centro Sperimentale a Milano, poi sono entrato nel mondo dei reality in tv e ho cominciato a lavorare in aziende televisive. Ho imparato a raccontare la realtà.

Matteo Pilati e "L’estate più calda"

Alla settima arte quale definizione daresti?

E’ uno strumento bellissimo per aprirsi al mondo, per sognare e per riflettere. E’ l’arte che preferisco.

 

Cosa speri arrivi con il tuo cinema?

Intrattenimento leggero ma non superficiale. I miei film non danno risposte ma spero mettano in moto delle domande. Spero che il pubblico si appassioni ai miei protagonisti e che ci sia una speranza in più di prendersi cura dell’ambiente per le nuove generazioni.

 

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Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.