Falcon Lake dal 29 giugno al cinema
Bastien, tredici anni, “quasi quattordici”, ha una paura folle dell’acqua e una curiosità viva per Chloé, sedicenne bella e insolente che lo spinge a superare i suoi limiti per piacerle.
In vacanza con la famiglia sulle rive di un lago quebecchese, divide la stanza col fratellino e con la ragazza, figlia di amici di famiglia che ha deciso di prenderlo sotto la sua ala.
Malgrado lo scarto di età, tre anni che pesano come un bacio rubato, i due adolescenti creano un legame unico a colpi di bagni e giochi proibiti. Sul fondo di una leggenda fantasmatica, l’estate scorre e il desiderio monta.
Un debutto magnifico e febbrile che rianima finalmente il genere ‘teen’ abbigliandolo da racconto gotico per “Falcon Lake” dal 29 giugno al cinema.
In un angolo remoto del Québec, il film è un romanzo di formazione singolare che passa tutto per il corpo dei suoi protagonisti e per un décor magico e disorientante.
Un film che lascia tutto lo spazio a Bastien, che sta entrando nell’adolescenza, e a Chloé, che sta per lasciarla.
A bordo del lago, che Bastien osserva dal pontile e Chloé sperimenta nelle sue profondità limacciose e minacciose, Le Bon avvia una storia di iniziazione sentimentale e sessuale che flirta disinvolta con l’horror.
Perché il suo film è ossessionato da un fantasma, una leggenda che la protagonista ama raccontare per turbare chi l’ascolta e perturbare le acque placide di una pigra estate al lago.
Si tratta di una storia d’amore e di fantasmi per Charlotte Le Bon che debutta magnificamente alla regia e adatta liberamente la graphic novel di Bastien Vivès, “Una sorella”.