Matilde Benedusi in “Vivere non è un gioco da ragazzi”: «Raccontiamo una cruda ma reale realtà»
Lele, un ragazzo di 17 anni che si trova ad affrontare qualcosa più grande di lui. Cresciuto nella periferia di Bologna con una solida famiglia alle spalle, Lele è un ragazzo tranquillo che non ha mai contravvenuto alle regole della famiglia.
Insomma un ragazzo perbene che si iscrive ad un liceo classico per assecondare la sua passione per la scrittura. Per attirare l’attenzione della ragazza di cui si è invaghito, Serena, si fa coinvolgere da un gruppo di ragazzi che assumono ecstasy.
La prova anche lui perché curioso e la fa provare anche ad un suo caro amico, Mirco. Purtroppo però, Mirco muore e Lele si trova catapultato in una situazione più grande di lui. Inevitabilmente la sua vita cambia: questa ferita lo segnerà per sempre.
La nuova serie tv “Vivere non è un gioco da ragazzi” da lunedì 15 maggio in prima serata su Rai1 è un adattamento del libro di Fabio Bonifacci Il giro della Verità”.
Matilde Benedusi (Ph. Gioele Vettraino) ha 19 anni ed è tra i giovani protagonisti di questa fiction targata Rai1 per la regia di Rolando Ravello, dove interpreta la figlia di Lucia Mascino.
Bella, simpatica, intelligente,empatica, è la ragazza perfetta, apparentemente la reginetta della scuola, ma nasconde un male oscuro che solo lei conosce.
Si tratta di un debutto televisivo, al cinema l’abbiamo già vista nell’ultimo film di Aldo Giovanni e Giacomo uscito alla fine dell’anno scorso.
Oltre alla passione per la recitazione, Matilde ha una gruppo musicale, ovvero i BB BAND: canta e suona pianoforte, chitarra e violino. Ne abbiamo parlato con lei.
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Matilde cosa ti ha portato a dire sì a questo progetto televisivo?
Tutto è iniziato prima dello scoppio della pandemia; dovevo scegliere se restare a Berlino frequentando l’accademia triennale oppure rientrare in Italia e accettare questo progetto. Una scelta non facile ma ho preso quella giusta.
Perché “Vivere non è un gioco da ragazzi”?
Da una scelta sbagliata – consapevole, incosciente o voluta – si possono scatenare una serie di eventi sbagliati. La vita è imprevedibile. Dobbiamo sempre pensarci due volte prima di agire.
Tu sei Serena. Come la descriveresti?
E’ una ragazza di 17 anni con una vita solo apparentemente perfetta, con un padre che l’ha abbandonata e una madre molto concentrata sul lavoro e quindi molto assente. E’ sensibile, un po’ chiusa verso il mondo e molto determinata. Le sue insicurezze tenta di risolverle con la droga.
Cosa nasce con Lele?
Un amore. Inizialmente lui è interessato a lei che invece non ricambia. Entrambi nascondono i propri problemi ma poi trovano punti in comune. E’ l’incontro tra due solitudini diverse: lei ha solo l’amica Patti mentre lui viene da una famiglia umile ma felice.
Qual è il suo rapporto con la madre?
La stima e la venera da sempre, nonostante la madre sia proiettata in politica a Bologna. la asseconda, la consola e perdona la sua assenza.
Com’è stato dividere il set con Lucia Mascino?
Meraviglioso, sia come attrice sia come donna. Mi ha insegnato tantissimo.
Cosa speri arrivi della fiction al pubblico?
Mi auguro che le persone si possano immedesimare in quello che raccontiamo, una cruda ma reale realtà e che comprendano quanto sia importante la comunicazione.