Drusilla Gucci ed il suo "Lilith e Abraham. La Dama in Nero"
Drusilla Gucci ed il suo "Lilith e Abraham. La Dama in Nero"

Drusilla Gucci ed il suo “Lilith e Abraham. La Dama in Nero”

Drusilla Gucci ed il suo "Lilith e Abraham. La Dama in Nero"

Lilith e Abraham, dopo un’infanzia senza affetto e in brutale reclusione all’interno del maniero alle porte di Hoia Baciu, si affacciano all’adolescenza, costruendo il proprio mondo personale.

Di questo e molto altro viene raccontato in “Lilith e Abraham. La Dama in Nero”, un viaggio all’interno di figure leggendarie mistiche.

Il secondo libro della trilogia è un mix tra psicanalisi, fantasy e thriller di personaggi alla continua ricerca della Verità, dove affrontano le loro esistenze in atmosfere cupe, in preda ad un destino che non fa sconti.

L’autrice del libro è Drusilla Gucci, il cui cognome non può passare certamente inosservato; non è la prima volta che la sentiamo e anche questa volta ci sorprende, in positivo.

 

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Drusilla, siamo al secondo volume della trilogia. Cosa ti ha portato a continuare questa storia?

Nel primo volume il lettore aveva appena conosciuto i gemelli nei capitoli finali. Il primo romanzo tratta fondamentale le vite di Mihai e Niloufar, i loro genitori.

Il lettore li conosce superficialmente attraverso due capitoli ambientati nella linea temporale presente rispetto alle vicende del romanzo che è costruito su linee temporali differenti.

Ancora quindi il lettore non li conosce a fondo, li sono appena stati presentati.

Drusilla Gucci ed il suo "Lilith e Abraham. La Dama in Nero"

Come ritroviamo Lilith e Abraham?

Li troviamo protagonisti indiscussi del secondo romanzo. Sono dedicati a loro diversi capitoli, compresi quelli di Vasilica, la governante, che racconta vari episodi della loro infanzia e adolescenza.

Il lettore avrà modo di conoscerli sia nella linea narrativa del presente che attraverso quella del passato. Verrà a conoscenza del loro vissuto, dei loro traumi e di veri dettagli che fino a questo momento erano rimasti insoluti.

 

Come affrontano i due protagonisti l’adolescenza?

L’adolescenza rappresenta per i gemelli un momento cruciale che li mette di fronte ad un importante cambiamento nelle loro vite.

Senza fare spoiler, si ritroveranno svincolati da una figura estremamente oppressiva e si ritroveranno totalmente libero all’interno del castello e padroni di loro stessi, senza nessuno capace di contrastare i loro voleri.

Già ci si può immaginare cosa potrebbero fare degli adolescenti completamente liberi, sforniti del concetto di giusto e sbagliato e senza una guida.

Troverete una Lilith e un Abraham selvaggi, impazziti della loro pazzia, pronto a sperimentare ogni esperienza ed emozioni; tenendo conto dei loro traumi passati e la loro devianza psicologica verrete catapultati in una fantasmagorica sperimentazioni di azioni più o meno depravate.

Il lettore si addentrerà nei meandri delle loro menti e ci saranno diversi focus sul sadismo di Lilith.

 

Come cambieranno?

Il personaggio di Lilith è sprovvisto di un arco. La sua figura è fedele a se stessa, è lineare e non cambia, è la stessa da pagina uno all’ultima.

È una ragazza vittima della follia di sua madre, del milieu in cui vive, della superstizione e fondamentalmente di se stessa.

Affetta da gravi devianze mentali, lasciata a crescere senza un supporto emotivo maturo, libera di crogiolarsi nelle sue follie, superstizioni, e di sfogare il proprio dolore sugli altri e godendo nel farlo.

Lilith fondamentalmente è crudele per la gioia di essere crudele, una villain in tutto e per tutto, affetta da una grave forma di sadismo e quindi incapace di sentirsi in colpa per le azioni che compie.

Tutt’altra cosa il personaggio di Abraham che è dotato di un arco notevole di evoluzioni.

Lo incontriamo da adolescente che praticamente veste i panni della copia della gemella e partecipa alle sue follie senza batter ciglio, senza un barlume di rimorso, innamorato di lei e disposto a fare qualsiasi cosa per lei.

Crescendo inizia ad avere cognizione di causa e lentamente si dissocia dagli ideali della sorella, cova un senso di colpa feroce per i misfatti che compiono tanto da rifugiarsi nella droga e nell’alcol sperimentando una totale dipendenza nella speranza di dimenticarsi il presente in cui sta vivendo.

Più che passa il tempo più troviamo un Abraham affogato nella disillusione e nella depressione che cerca di porre un freno alla follia della sorella. Lui non crede alle superstizioni che hanno ridotto in ginocchio la gemella.

 

C’è qualcosa di te in loro?

Direi che difficilmente qualcuno affermerebbe di essere simile ai gemelli dal momento che sono praticamente degli assassini, dei sadici e dei folli! Diciamo che sono creature uscire dal mio inconscio come ogni singolo personaggio del libro, quindi in qualche modo mi appartengono.

 

Il tuo libro viene definito di genere dark fantasy.  Sei d’accordo?

Non sono molto d’accordo con questa definizione, perché di fantasy c’è ben poco. Io analizzo il folklore della Romania, ma ciò che è folkloristico non è fantasy. Il folklore è la storia culturale di un popolo, le sue radici.

Certo, ci sono delle figure mitologiche, ma la mitologia non è propriamente fantasy. Figure estremamente evanescenti, in quanto evocate dalla mente alterata di Lilith o dalle persone accecate dalla superstizione.

È un romanzo di genere borderline, che strizza l’occhio a diversi generi come il gotico, l’horror, il surreal, lo psycho thriller.

Ed è costruito come un giallo, adottando diverse voci narranti e diverse linee temporali, di modo che il lettore fino all’ultimo non capirà cosa sta succedendo. È un romanzo che analizza attentamente la psiche dei suoi personaggi.

Abbiamo una Lilith profondamente superstiziosa che crede fermamente nelle creature mitologiche rumene, così come sua madre, ma questo non credo lo definisca un romanzo fantasy.

 

Lilith e Abraham. La Dama in Nero

Cosa ci aspetta per la conclusione della trilogia?

Non farò spoiler sul finale. Dico solo che avrà lo stesso mood dell’intero libero e sarà coerente con la trama. Quindi chi li ha letti può immaginarsi quali potrebbero essere le tinte del finale.

 

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Giulia Farneti
Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.