Giorgia Salari
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Giorgia Salari in  “Le molecole del destino”: «Quando ho dovuto interpretare questa donna ho avvertito un forte senso di responsabilità»

Giorgia Salari

L’HPV fa parte di una grande famiglia di virus, circa 200, suddivisi in due categorie in base al rischio oncogeno.

È un’infezione a trasmissione sessuale molto comune, soprattutto fra i giovani, e il preservativo non garantisce una prevenzione del 100%.

Di questo e non solo racconta “Le molecole del destino“, cortometraggio scritto e diretto da Massimo Ivan Falsetta con Giorgia Salari, Sara Ricci ed Ettore Bassi.

Il cortometraggio è basato su una storia vera, che tratta una tematica molto importante, il papilloma virus (HPV), e racconta di Eleonora, giovane donna di 40 anni che scopre di essere stata contagiata dall’HPV.

Un virus subdolo che contagia la stragrande maggioranza delle persone ma che fortunatamente spesso si risolve spontaneamente con l’eliminazione dall’organismo ospite.

In rari casi, come in questa storia, il contagio si trasforma però in un calvario fatto di innumerevoli operazioni finalizzate a non far progredire lo stadio di lesione dei tessuti in una neoplasia.

A 40 anni Eleonora ha perso le speranze, ma un fortunoso incontro le cambia il resto della sua vita. Troverà nella scienza la sua ultima ancora di salvezza.

Ne abbiamo parlato con l’attrice protagonista Giorgia Salari.

 

***

Giorgia, innanzitutto cosa ti ho portato ad accettare questo progetto?

Quando Carlo Carlei mi ha presentata a Massimo Ivan Falsetta (il regista) che mi ha illustrato il progetto, sono rimasta intrigata dalla possibilità di unire due mie passioni: quella per la recitazione e quella per la medicina.

Scoprire poi che Massimo è laureto in farmacia mi ha definitivamente sedotta.

Giorgia Salari

Il corto si chiama “Le molecole del destino”. Ci spieghi il titolo?

Si riferisce al felice destino di una donna data ormai per condannata all’ isterectomia totale che, dopo dieci anni di calvario, cerca sul web una alternativa e scopre il professor Unfer, il quale le propone una terapia alternativa.

Che poi si rivela vincente. E regala a lei la rinascita e a tutti i contagiati dal papilloma virus una speranza in più.

 

L’HPV, un virus piuttosto subdolo ma molto diffuso nel mondo femminile. Tu cosa sapevi a riguardo?

Ne sapevo molto poco purtroppo e infatti uno degli aspetti interessanti di questo cortometraggio è proprio che non solo informa sulle cure sperimentali e di ricerca nel settore, ma che attraverso il cinema ci sia l’opportunità di diffondere informazioni su questo virus sempre più presente e ancora troppo poco conosciuto, come tante patologie tipicamente femminili d’altronde.

Spesso includono anche gli uomini, altro aspetto molto sottovalutato.

 

Nel corto, sei Eleonora. Come la descriveresti?

È solare, energica e molto empatica.

 

In cosa consiste la sua fragilità e la sua forza?

Io credo che la fragilità sia forza, diversamente da ciò che comunemente si pensa. Forse perché, facendo l’attrice, devo sempre puntare sulla mia fragilità ed è una cosa che molti capiscono troppo tardi.

Quando l’ho sentita per la prima volta al telefono prima di iniziare a girare il corto, la cosa più evidente era,la sua spinta alla vita, che esprimeva con una voce allegra, come se il dolore che ha attraversato non l’avesse ne piegata ne tanto meno intaccata.

Senza troppa retorica, posso assicurare che mi ha trasmesso una enorme voglia di vivere.

 

Il suo è un futuro ancora tutto da scrivere?

Immagino di si, anzi lo spero. Nel corto raccontiamo il suo desiderio di avere un altro figlio. E’ quello che le auguro con tutto il cuore.

 

Giorgia Salari

Cosa ti auguri arrivi a chi vedrà il corto?

Quando ho dovuto interpretare questa donna ho avvertito un forte senso di responsabilità perché stavo impersonando una persona reale, non un personaggio di fantasia. Una giovane donna con una storia vera e drammatica.

Quindi mi auguro che arrivino al pubblico tutti i sentimenti e le sensazioni che Georgia (vero nome della protagonista) ha attraversato in quei dieci anni di vita: il dolore, la paura di non farcela, fino alla gioia per esserne uscita.

Spero che questo mio senso di responsabilità contagi beneficamente chi vedrà il corto, affinché vigili con la prevenzione, ma influenzi anche le autorità politiche e sanitarie perché predispongano strumenti ancora più efficaci e diffusi di informazione e di cura.

 

 

 

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Giulia Farneti
Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.