Antonio De Matteo in “Mare Fuori 3”: «Ognuno cerca di salvarsi da una vita non gentile»
Nella tera stagione di “Mare Fuori” i protagonisti che abbiamo conosciuto nei precedenti capitoli sono cresciuti e molti di loro si trovano a dover compiere la scelta di come affrontare il loro ruolo di adulti nel mondo.
Quest’anno l’IPM avrà nuovi ingressi con realtà provenienti dalla malavita di Napoli e non solo. Da Rosa Ricci pronta a vendicare suo fratello Ciro, a Giulia, una trapper appartenente ad una gang milanese.
O i fratelli Di Meo che insieme a Dobermann, un amico extracomunitario di colore, entrano in prigione per aver devastato un ospedale.
Tra i vari personaggi che ritroviamo c’è anche quello di Lino, un agente penitenziario famoso per essere un opportunista ma attraverso le sue ultime esperienze in Ipm ha realizzato che l’onestà intellettuale paga più del bieco interesse personale.
Questa convinzione cerca anche di trasmetterla ad una detenuta con cui stringe un rapporto particolare.
Ad interpretarlo troviamo ancora una volta Antonio De Matteo, non certo un volto nuovo del piccolo schermo, avendo già partecipato a produzioni nazionali e internazionali, perfettamente calato in questo ruolo.
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Antonio, perché dire sì a questa terza stagione?
Oramai questa serie tv è diventata una famiglia per me e non potrei farne a meno. Volevo anche sapere cosa sarebbe successo a Lino, il mio personaggio.
Perché, secondo te, questa serie, è così tanto seguita? Quali sono i segreti del suo successo?
Portiamo sul piccolo schermo le storie di ragazzi che sono verità; si tratta di una fiction che non ha paura di narrare storie anche scomode, non ci sono infatti confini precisi nel racconto.
Come avevamo lasciato Lino, il tuo personaggio?
Lino si era legato ad una famiglia, aveva speso energie per loro ma purtroppo non è andata bene; si è sentito come accoltellato alle spalle. Inoltre ha fatto il possibile per salvare Sasà.
Come lo ritroviamo?
In totale balia degli eventi. Ha preferito mettere la sua vita in disparte e dedicarsi al suo lavoro.
Ancora una volta tanti sono i temi trattati. La diversità come viene affrontata?
In tutte le sue contraddizioni. “Mare Fuori” non ha paura nell’affrontare temi delicati ed impegnativi, come per esempio il razzismo. Le sfide vengono prese di petto, senza alcun timore.
E la vita? Giovani e adulti ne hanno piena consapevolezza?
Tutta la serie tv ruota attorno all’esistenza; ognuno cerca di salvarsi da una vita che purtroppo non è stata molto gentile.
Cosa ti piacerebbe arrivasse di questa terza stagione?
In tv, gli spettatori potranno vedere pezzi di esistenza umana che normalmente non vengono raccontati.
Nuovi progetti?
Mi vedrete ne “Il patriarca” di Claudio Amendola su Canale 5, dal 15 marzo al cinema con “Piano piano” di Nicola Prosatore e dal 23 marzo al cinema con “Stranizza d’amuri” di Giuseppe Fiorello.