Nina Pons ne “La seconda via”

Nina Pons ne “La seconda via”: «Iris è la speranza»

LA SECONDA VIA

L’Operazione Barbarossa è stata una sconfitta, il Fronte Orientale è perso. I tedeschi non sono riusciti ad arrivare a Mosca e Leningrado.

Anche a sud, molto più a sud, nella Stalingrado che doveva essere la via per il Caucaso, è tutta una fuga: le Panzerdivision arretrano, i romeni e gli ungheresi seguono.

Ci sono anche gli italiani dell’8° Armata, l’Armata di Russia (ARMIR), che tra dicembre 1942 e gennaio 1943 sbandano, si difendono e continuano a marciare. Un gruppo di Alpini della Compagnia 604 rimane isolato nello sterminato e glaciale inverno russo.

Sono il Sergente Bisi, Ferri, Prati, Zaina e Artico, che con l’aiuto del mulo Remigio trasportano il febbricitante Tenente Sala. Vogliono solo tornare a casa.

LA SECONDA VIA– al cinema con una brava Nina Pons – di Alessandro Garilli fa giustizia a una pagina di storia dimenticata dal cinema, ovvero la ritirata dal fronte russo nel gennaio del 1943.

Un vero disastro militare e politico in cui trovarono la morte 100.000 giovani italiani.

 

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Nina, cosa ti ha portato ad accettare questo film?

La sceneggiatura era bellissima, divisa tra sogno, flashback e realtà; mi sono subito innamorata del mio personaggio. E’ un film che aveva un’urgenza forte, ovvero quella del non dimenticare. Il regista ed i produttori sono stati coraggiosi.

Nina Pons

Conoscevi l’avvenimento storico a cui fate riferimento nel film?

Avevo studiato a scuola ma c’è stata una grande ricerca dei dettagli.

 

Come ti sei preparata per interpretare Iris?

Non era per niente facile interpretare una donna realmente esistita. C’è stata una forte indagine storica e l’utilizzo di tanta immaginazione. Ho dovuto imparare il dialetto abruzzese.

 

Nina Pons

Come la descriveresti?

E’ una ragazza che vive in campagna e che si innamora del postino; decide di scrivere delle lettere indirizzandole a se stessa per rivederlo e sappiamo che una lettera ha un tempo di scrittura, di invio e di arrivo. E’ una ragazza forte, coraggiosa, sognatrice e che non perde mai la speranza.

 

Cosa ha significato per te questo film?

La via della salvezza, il resistere contro una natura ostile, il supporto reciproco.

 

Cosa ti piacerebbe arrivasse al pubblico?

Un’amicizia molto forte, sogni spezzati e una grande empatia con la storia ed i personaggi.

 

Nuovi progetti?

La seconda stagione de “Vita da Carlo” ed il teatro in estate.