Melania Dalla Costa ne “La seconda via” al cinema: «La mia Marie è una donna molto forte»
In occasione dell’ottantesimo della ritirata di Russia e della prima Giornata Nazionale della Memoria e del sacrificio degli Alpini, il 26 gennaio 2023, distribuito da RSProductions, prodotto da Quality Film e Angelika Vision con RS Productions.
In collaborazione con Rai Cinema, arriva al cinema “La seconda via” di Alessandro Garilli, primo film sugli Alpini nella Ritirata di Russia 1943 che costò la vita a migliaia uomini.
Siamo sul fronte russo; sei alpini in un deserto di neve e freddo impegnati in un viaggio diviso fra sogno e realtà. La pellicola cinematografica è l’alternativa onirica alla realtà della ritirata a 40 gradi sotto zero.
Si tratta di un film che per la prima volta racconta il dramma della ritirata dei nostri alpini dal fronte sovietico.
Melania Dalla Costa, attrice e attivista, (“Stato di Ebbrezza”, “I Sogni Sospesi” e testimonial della campagna globale contro la violenza sulle donne dell’UNICRI delle Nazioni Unite) interpreta Marie, una donna francese, elegante, raffinata che vive in un contesto alto borghese ed è la moglie del tenente Sala, uno dei protagonisti maschili del film interpretato da Ugo Piva.
Ne abbiamo parlato con lei.
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Melania, cosa ti ha portato a dire sì a questo film?
Non potevo certamente dire di no ad una così bella storia da raccontare nella quale le donne diventano simbolo dell’amore e della speranza. Il mio è un ruolo femminile molto interessante.
Ci spieghi il titolo di questo film?
E’ la via alternativa per tornare a casa.
Tu sei Marie, come ti sei preparata per interpretarla?
E’ legata alla musica di Debussy. Ho studiato il periodo storico in cui è ambientata la storia che raccontiamo sul grande schermo.
Come la descriveresti?
E’ una donna francese aristocratica che va a contrapporsi con la tematica del film. E’ molto sicura di sè, sa quello che vuole ed è onirica nel suo modo d’essere. E’ una madre di una bambina, lotta per il ritorno del marito. Ama al musica classica e la bellezza.
Lei e la guerra?
Ha paura ed è consapevole che ci possa essere la possibilità di un non ritorno del suo compagno.
E per te?
Dalla storia purtroppo non impariamo niente. Al cinema raccontiamo una storia mai narrata prima. Il regista ci ha messo oltre dieci anni per metterla in piedi.
Protagonisti sono sei alpini; possiamo dire divisi tra sogno e realtà?
E’ un film onirico in cui emerge la realtà che si racconta ma anche il sogno di sei alpini che cercano di sopravvivere facendosi forza.
Nuovi progetti?
“The golden blood”, ovvero una sceneggiatura per il cinema che diventerà anche un libro e una commedia internazionale.