Camilla Filippi in “Sono Lillo”: «Per gli attori è fondamentale immaginare perché cercano di rendere concreti i sogni e le speranze»
Chi è Posaman? Un supereroe, ovviamente! E qual è il suo super potere? Saper fare delle pose da copertina. Ma chi si nasconde dietro il costume? Beh … c’è Lillo!
Il successo, si sa, ha i suoi risvolti negativi e per Lillo è arrivato il momento di scegliere tra fama e vita privata, perché la moglie sembra davvero non sopportarlo più.
Accompagnato dai comici più amati della scena contemporanea, Lillo cercherà di ritrovare sé stesso dietro la maschera che si è costruito.
“Sono Lillo” non è solo una delle serie Amazon Original più viste tra le novità di Prime Video, ma una frase cult, lanciata ovviamente da Lillo all’interno dello show “Lol – Chi ride è fuori“.
Adesso Lillo – Posaman è protagonista di una serie che gioca sulla sua doppia identità. Del resto, è stata creata dallo stesso Pasquale Petrolo (il vero nome di Lillo) con Matteo Menduni e Tommaso Renzoni che hanno curato anche il soggetto e la sceneggiatura e diretta da Eros Puglielli .
Gli otto episodi della serie sono su Prime Video dal 5 gennaio 2023.
Tra gli interpreti, troviamo una frizzante Camilla Filippi nel ruolo di Claudia. Con lei abbiamo parlati di questo, del suo percorso e dei diversi progetti in arrivo.
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Camilla, partiamo da “Sono Lillo”, cosa ti ha portato a dire sì?
Si tratta di una commedia. Si trattava di lavorare con attori che stimo e che sono fortissimi. Lillo è un ottimo comico. Il mio è un personaggio con ossessioni che amo.
Immagino tu conoscessi già Pasquale Petrolo. Trovarlo sul set com’è stato?
E’ un professionista generoso, sia nel darsi sia nel dare consigli e la cosa non è scontata. Il set è stato molto divertente e leggero. Ho avuto molta libertà.
Tu sei Claudia. Come la descriveresti?
E’ una donna molto ossessiva con il figlio, sulla forma fisica e con il cibo; è piuttosto intransigente. Io sono più democratica.
Il suo rapporto con Lillo?
Inizialmente c’è una mancanza di fiducia che va via via ad affievolirsi, c’è poca stima umana. Nel corso del tempo per il loro rapporto va cambiando.
“Capita a volte che per raccontare fedelmente l’essenza di qualcosa, bisogna avere il coraggio di separarsi dal suo aspetto più letterale. É per questa ragione che per dire qualcosa di vero è spesso necessario inventare delle grandi bugie e creare nuovi mondi”, ha dichiarato Eros Puglielli. E’ davvero così, secondo te?
Assolutamente sì. Il realismo c’è nei documentari, per tutto il resto si rende verosimile o si inventa qualcosa suscitando poi emozioni. Lillo si prende molto in giro, pur avendo però una vena malinconica e riflessiva.
Quanto, nella nostra vita di tutti i giorni, è importante creare ed immaginare?
Senza saremo persi. Per gli attori è fondamentale perché cercano di rendere concreti i sogni e le speranze.
C’è molta comicità in questa storia che andate a raccontare, ma quanto la risata ed il riso contano in un personaggio che l’attrice va ad interpretare?
E’ necessaria. Mi hanno sempre offerto ruoli molto drammatici, ma ritengo che anche una risata possa essere molto introspettiva.
Scoprire, accettare e integrare sono sicuramente elementi fondamentali in questa storia, ma anche nell’esistenza che viviamo?
Certo che sì. Dobbiamo imparare a riflettere, a stare con noi stessi per poi relazionarci con gli altri. Non esiste solo il nostro mondo ma anche quello altrui.
Tu e la recitazione, com’è scoccata la scintilla?
Frequentavo a Brescia una scuola a tempo pieno e al pomeriggio facevamo teatro; questo mi ha portato a pensare che avrei potuto fare questo nella vita. Recitare mi ha portato lontano dal mio mondo e sognare di essere altro.
Cosa significa essere attrice?
Avere la possibilità di conoscere nuovi mondi e me stessa mandando segnali di umanità.
Nuovi progetti?
Dal 21 al 26 febbraio sarò a Roma in teatro con “Non esistono piccole donne”, lo stesso mese uscirà su Sky Arte un documentario su Giulietta Masina e mi vedrete nella seconda stagione di Christian, Uscirà “La casa di Andrea”, scritto e diretto con Andrea Bacci, ed insieme stiamo preparando un documentario sullo spettro autistico.