Alessandro Egger
Alessandro Egger

Alessandro Egger,  dopo “Ballando con le stelle” su Rai 1: «Vedo il sorriso di quel bambino che ero, lo stesso ancora oggi anche se in un corpo da adulto. Spero di non perderlo mai»

Alessandro Egger

Due occhi color del cielo, capelli biondissimi e un viso pulito, pieno di luce, che ha tanto da raccontare. Lo abbiamo conosciuto quest’anno nella diciassettesima edizione di “Ballando con le stelle”, conclusasi poco prima di Natale.

Nonostante la vittoria finale del dancing show di Rai1 sia stata quella di Luisella Costamagna e Pasquale La Rocca, l’oramai assai noto programma di Milly Carlucci ha visto protagonista indiscusso Alessandro Egger accompagnato dalla sua insegnante Tove Villfor.

Sono riusciti a creare una spiccata sintonia tra loro e, insieme, hanno preso il pubblico “per mano” creando un vero e proprio sogno ad ogni performance.

Modello di brand come Versace e Dolce & Gabbana e attore – recentemente lo abbiamo visto in “House of Gucci” di Ridley Scott al fianco di Lady Gaga -, lo vedremo nel 2023 in “Unwanted”, la serie tv diretta da Oliver Hirschbiegel che sarà trasmessa su Sky Original.

Alessandro Egger è un ragazzo dalle mille risorse, umano e profondamente sensibile; l’ha dimostrato nello show del sabato sera e continuerà a dimostrarci quanto altro ci sia nel viso d’angelo che abbiamo ammirato su Rai1 e sui social network.

In questa lunga chiacchierata, abbiamo parlato della sua lunga ma appagante sfida a “Ballando con le stelle”, di un passato con cui continua a farci i conti e di un futuro ancora tutto da scrivere mantenendo lo stesso sorriso di quand’era bambino.

 

***

 

Alessandro, partiamo dal tuo presente. Perché, tra i tanti programmi televisivi possibili, proprioBallando con le Stelle”?

Credo che sia un’ottima chance parteciparvi perché è un programma televisivo che mette in evidenza il talento per le arti.

Ad ogni coreografia, veniva raccontata una storia, una parte di me che pian piano emergeva.

Mi ha permesso di abbattere muri mentali che avevo, mi ha dato la possibilità di analizzare e riflettere su dubbi che avevo, mi ha dato conferme e mi ha permesso di esprimermi come persona attraverso il ballo.

“Ballando con le stelle” è un’ottima squadra che fa emergere talenti  e non solo bei volti.

Sin dalla prima puntata, il pubblico ha notato la tua spiccata dote ballerina, ma avevi mai ballato?

Io e la danza siamo sempre stati due mondi diversi; non ho mai preso parte a corsi di ballo e non ho mai avuto amicizie in quel settore.

Tutto quello che hai visto in tv è stato frutto di un duro lavoro; continuavo a provare sia negli studi televisivi sia fuori, chiudendo la mia vita a chiave.

Tua partner di questo show è stata  Tove Villfor, cosa ti ha lasciato?

La moda mi aveva irrigidito, mi aveva dato un’impostazione educata, politicamente corretta e mi ha reso sempre molto presentabile.

Tove mi ha supportato in tutte le mie follie, è stata come un “canalizzatore” facendomi comprendere quanto invece fosse meraviglioso il dono della sensibilità e del lasciarsi andare.

L’entusiasmo e la sana follia sono stati i nostri punti di forza.

E Milly Carlucci?

A lei devo dire mille Grazie! E’ stata colei che mi ha voluto nel cast del programma, colei che mi accolto, protetto e accudito come solo una madre può fare. Ha investito molto su di me. E’ stata ed è un tassello molto importante per me.

Per i più, sei stato tu il vero vincitore di Ballando, ma in cosa senti di essere cambiato dopo aver partecipato a questo programma?

Ho tolto alcuni strati superflui di me; grazie al ballo, ho sbloccato il mio lato emotivo e sensibile. Ora ho molta più fiducia in me stesso, anche nell’esprimere ciò che penso. Ho imparato cosa vuol dire partecipare ad un programma televisivo in diretta.

La tua carriera adolescenziale ha avuto come base la Disney, per poi recitare in diverse serie tv come un “Medico in famiglia”, “Alex & Co”, “School Hacks”, “Monica chef” e hai ottenuto una nomination per la migliore serie tv per “The Band”, fiction che ti ha reso un personaggio icona tra gli adolescenti di tutta Italia. Questo mondo dorato ti ha permesso di sognare in grande rispetto ai tuoi coetanei?

“The Band” è stato la mia prima grande soddisfazione lavorativa, è stato un importante riconoscimento per me. Sognare comporta molte responsabilità, sognare in grande comporta molte più responsabilità.

Rispetto a molti miei coetanei, il mondo dello spettacolo mi ha portato ad accedere a porte che magari per altri sarebbero state inaccessibili, ne sono più che consapevole.

Belgrado, la tua città d’origine, la guerra nei Balcani e tua nonna Jasminka: tasselli fondamentali della tua vita. Com’è stata la tua infanzia?

Burrascosa, caotica e piuttosto anomala. Ero un bambino cresciuto da una nonna durante un periodo storico non facile perché era in corso una guerra. La tipica famiglia del Mulino Bianco io purtroppo non l’ho mai conosciuta.

Non è sempre stato semplice il rapporto con mia nonna, ma l’ho sempre ammirata e le voglio un bene infinito: è sempre stata più avanti degli altri, ha divorziato a trent’anni e in quel periodo quella era una scelta piuttosto forte.

Come descriveresti la tua famiglia?

Esattamente allo stesso modo. Purtroppo non ho una famiglia; dopo “Ballando con le stelle”, la situazione è ulteriormente peggiorata. Non è stato possibile ripristinare nulla, visto il danno che è stato fatto.

Fa male quello che è accaduto ma ho preferito prendere le distanze.

Sei stato il primo modello del mondo a ricevere un Guinness World, record per detenere la più alta sfilata di moda della terra sul Monte Everest nel 2020. La moda ti ha in qualche modo aiutato a superare le mancanze e ti ha permesso di staccare i rami secchi della tua vita?

Assolutamente sì. Questo settore mi ha fatto fare il salto, mi ha responsabilizzato e, grazie a lui, ho cominciato a fare sul serio. Sono stato – e sono tutt’ora – una spugna che assorbe e un orecchio che ascolta chi sa più di me.

Qual è il significato della parola emozione per te?

E’ tutto. Sensibilità e onestà derivano proprio dall’emozione. Aprendo il cuore a chi merita, inevitabilmente si è investiti dalle emozioni.

Hai partecipato nel film candidato all’Oscar “House of Gucci” al fianco a Lady Gaga, Adam Driver, Al Pacino e Jared Leto. Com’è stato?

Un’esperienza breve ma intensa. Mi sono buttato in un grande progetto e ne sono fiero. Ho avuto modo di confrontarmi con grandi attori.

“House of Gucci” mi ha fatto capire ancor di più quanto io voglia far parte di questo mondo, un mondo certamente complesso ma molto affascinante.

Oltre alla recitazione, mi piacerebbe fare il conduttore, un mestiere con spontaneità, lavoro e improvvisazione alla base.

Amsterdam, Londra, Como, Roma e chissà in quanti altri luoghi in cui hai vissuto. Quale posto chiami davvero casa?

Belgrado perché rappresenta le mie radici, Los Angeles perché ci ho trascorso molto tempo (vorrei trasferirmi lì), Milano e Roma perché sono città in cui vivo.

Ora, se ti guardi allo specchio, cosa vedi di quel piccolo bambino che eri e cosa immagini nel tuo futuro ancora da scrivere?

Vedo il sorriso di quel bambino che ero, lo stesso ancora oggi anche se in un corpo da adulto. Spero di non perderlo mai.

Nuovi progetti?

Ad aprile sarò su Sky Original in “Unwanted”, una serie tv di Oliver Hirschbiegel con Marco Bocci.

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Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.